Putin non andrà alle celebrazioni di Auschwitz, è la prima volta
Il presidente russo Vladimir Putin non andrà ad Auschwitz il prossimo 27 gennaio per la celebrazione della Giornata della memoria. A dare l’annuncio della mancata partecipazione alle celebrazioni che si terranno il prossimo 27 gennaio nell'ex campo di sterminio lager in Polonia dove morirono per mano dei nazisti oltre un milione e mezzo di ebrei, il portavoce del leader russo, Dmitrij Peskov. La decisione è frutto delle tensioni tra Russia e Paesi occidentali sulla crisi ucraina, nonostante il portavoce del Cremlino ha parlato di agenda piena e di mancato invito ufficiale da parte della Polonia. Gli organizzatori della cerimonia, il Museo di Auschwitz e l’International Auschwitz Council, però hanno precisato che a nessuno è stato recapitato un invito personale e a tutte le ambasciate europee e alle nazioni donatrici è stato chiesto se andranno. A nulla è servita quindi la scelta del governo polacco di affidare l'organizzazione degli eventi ad un’organizzazione non governativa per rasserenare il clima ed evitare complicazioni.
Le parole del portavoce
La non partecipazione di Putin alla cerimonia commemorativa comunque era nell’aria già da alcune settimane, anche se solo oggi è arrivata la conferma ufficiale. Questa scelta rischia però di rendere sempre più difficili i rapporti tra Putin e gli altri leader occidentali. L’assenza del leader russo dalle cerimonie in effetti non è stato accolto positivamente dalle organizzazioni ebraiche nonostante il portavoce del Cremlino ha sottolineato che se “Putin non andrà, certamente attribuiamo grandissima importanza a tutti gli eventi dedicati alla Memoria, specialmente nel settantesimo anniversario della vittoria nella Seconda Guerra mondiale”.