“Putin mi disse che poteva conquistare sei capitali in due giorni”, ricorda l’ex presidente ucraino
Petro Poroshenko da un mese è in tenuta militare, alla guida di un battaglione. L'ex presidente dell'Ucraina, predecessore di Zelensky dal 2014 al 2019, oggi combatte come tutto il suo popolo contro l'invasione della Russia. C'è un retroscena, però, che sta circolando in queste ore, rivelato dal Süddeutsche Zeitung, che riguarda proprio l'ex presidente ucraino: "Se volessi, in due giorni potrei portare le truppe russe non solo a Kiev ma anche a Riga, Vilnius, Tallinn, Varsavia e Bucarest". La frase sarebbe stata pronunciata da Vladimir Putin nel lontano 2014, quando Poroshenko era stato appena eletto dopo la caduta di Viktor Yanukovich, ed ha un significato ben preciso: posso riconquistare l'Europa dell'Est in qualsiasi momento.
Oggi le truppe russe sembrano impantanate in una guerra più lunga di quella che avrebbe voluto il Cremlino, anche se i piani originali non li conosciamo di certo. Ma pochi anni fa Putin sosteneva di poter invadere e conquistare in quarantotto ore le capitali di Ucraina, Estonia, Lituania, Lettonia, Polonia e Romania. E non solo, a Poroshenko diceva anche di "non fare troppo affidamento sull'Unione europea".
All'epoca, nel 2014, Putin disse chiaramente che avrebbe potuto prendere l'Ucraina in due settimane. Tanto che Poroshenko avvisò l'Occidente davanti al Congresso americano: "Se non vengono fermati ora, attraverseranno i confini europei e si arriveranno in tutto il mondo". In questo contesto, mentre il presidente ucraino cercava il sostegno e Putin minacciava la guerra, arrivò la minaccia: non solo l'Ucraina, la Russia è pronta a invadere tutti gli ex Paesi sovietici. Dal Cremlino queste ricostruzioni sono sempre state negate. Come, d'altronde, viene negato che ci sia una guerra in corso in Ucraina per via dell'invasione russa. E come, prima dell'inizio del conflitto, veniva negato che ciò sarebbe potuto accadere davvero.