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Guerra in Ucraina

Putin, gli alti dirigenti del Cremlino vogliono sostituirlo: “Al suo posto il sindaco di Mosca”

Secondo una indiscrezione pubblicata dal quotidiano indipendente Meduza, l’élite di Mosca sarebbe stanca della guerra, auspicando che arrivi qualcun altro al potere: tra i nomi che circolano per sostituire Putin ci sarebbero l’attuale sindaco di Mosca Sergei Sobyanin e l’ex presidente Dmitry Medvedev.
A cura di Ida Artiaco
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Tempi bui per il presidente russo Vladimir Putin. Non solo l'operazione speciale in Ucraina non sta andando come sperato, con la resistenza di Kiev che si sta opponendo strenuamente all'offensiva russa in Donbass, ma anche l'élite di Mosca sarebbe stanca della guerra, auspicando che arrivi qualcun altro al potere. È questa l'indiscrezione lanciata nelle scorse ore dal quotidiano indipendente Meduza, e ripresa dalla stampa internazionale, che cita diverse fonti vicine all'amministrazione presidenziale russa. Alti funzionari e dirigenti del Cremlino sarebbero ormai stufi della linea tenuta da Putin – anzi, la parola utilizzata è "insoddisfatti" – e anche di Putin stesso a tre mesi dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina. Posizione, questa, "condivisa sia da coloro favorevoli al conflitto che da chi vuole la pace", si legge.

A sostituire il presidente a capo del Cremlino potrebbe essere, sempre secondo le fonti citate da Meduza, l'attuale sindaco di Mosca Sergei Sobyanin, carica che ricopre dal 2010. Ma altri due nomi vengono tirati in ballo: si tratta dell'ex presidente Dmitry Medvedev, che ora è il vicepresidente del Consiglio di sicurezza, e di Sergei Kirienko, il primo vice capo di stato maggiore dell'amministrazione presidenziale. "Non è che stanno preparando un golpe o che siano in atto un complotto – si legge una fonte qualificata -. È un sentimento generale che fa ritenere che Putin, in un futuro abbastanza ravvicinato, non gestirà più il Paese. Sono molto insoddisfatti per quanto sta succedendo i membri dell'élite, componenti del governo, gli oligarchi che un tempo gli erano molto vicini e, soprattutto la comunità imprenditoriale, preoccupati per una guerra che è stata portata avanti in maniera irresponsabile, senza tenere conto dell'entità delle sanzioni".

Non solo. "È impossibile convivere con sanzioni simili – ha detto a Meduza un'altra fonte vicina al Cremlino -. I problemi provocati dalla guerra sono già evidenti, e in piena estate sarà un disastro in tutte le direzioni: trasporti, medicine, persino agricoltura. Nessuno ha pensato a una tale scala di impatto. Si dice che il malcontento sia condiviso sia tra quelli più vicini a Putin che vogliono che la guerra continui, sia tra quelli che preferiscono cercare una via d'uscita a questo conflitto che si annuncia lungo e dispendioso i n termini economici, ma anche di vite umane". Ma come fare per convincere Putin a fare un passo indietro? Secondo il quotidiano indipendente solo le sue condizioni di salute, che sono diventate un vero e proprio giallo, potrebbero costringerlo a nominare un successore. Si legge su Meduza: "Tutti al potere capiscono che Putin può lasciare la presidenza solo se le sue condizioni di salute peggiorano gravemente. Di conseguenza, l'insoddisfazione degli alti funzionari non si manifesta in nulla, tranne che nel parlare tra loro. Secondo un interlocutore vicino al governo federale, la gente sputa, ma lavora ancora, mette il Paese sul piede di guerra".

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