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Putin giura per il quinto mandato da presidente e dice che la Russia è disposta a collaborare con l’Occidente

“La Russia non rifiuta il dialogo con i Paesi occidentali, la scelta spetta a loro”. Lo ha detto il presidente Vladimir Putin, citato dalle agenzie russe, nel suo discorso di insediamento per il quinto mandato.
A cura di Susanna Picone
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Il presidente russo Vladimir Putin oggi ha prestato giuramento ed è entrato ufficialmente nuovamente in carica per un quinto mandato di sei anni dopo le elezioni presidenziale vinte, praticamene senza opposizione, lo scorso marzo. I primi due mandati come presidente sono durati quattro anni, dopo le modifiche apportate alla Costituzione il mandato è stato esteso a 6 anni. E al termine potrà nuovamente candidarsi.

Questa mattina il presidente, 71 anni, è arrivato al Cremlino sotto una tempesta di neve per la cerimonia di insediamento e ha giurato nel corso di una sontuosa cerimonia posando la mano destra su una copia della Costituzione.

"La Russia non rifiuta il dialogo con i Paesi occidentali, e la scelta spetta a loro", ha detto il presidente durante il suo discorso, come riportano le agenzie russe. "Vogliono continuare a cercare di limitare lo sviluppo della Russia, continuare la politica di aggressione, pressione sul nostro Paese che non è cessata da anni, o guardare ad una via per la cooperazione e la pace?", ha continuato.

Quindi si è detto "ottimista" sul futuro: "Siamo un grande popolo. Guardiamo con fiducia al futuro: stiamo già implementando nuovi progetti e programmi che sono progettati per rendere il nostro sviluppo ancora più dinamico e ancora più potente. Siamo un popolo unito e grande. E insieme supereremo tutti gli ostacoli, daremo vita a tutti i nostri piani. Insieme vinceremo".

Nel corso del suo discorso Putin ha anche reso omaggio ai soldati che partecipano al conflitto in Ucraina. "Mi inchino ai nostri soldati che partecipano all'operazione militare speciale", ha detto.

"Dopo molte discussioni con gli Stati membri, ho inviato un messaggio a tutti loro dicendo che, a mio avviso, la cosa giusta da fare è non partecipare a questa inaugurazione. Il mio consiglio è stato di non farlo e penso che la maggior parte degli Stati membri non parteciperà", ha dichiarato  intanto l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell. "Penso che sia la cosa giusta da fare. Alla fine, Putin è qualcuno ricercato dalla Corte penale internazionale. All'inizio si è discusso sugli Stati membri se dovessimo partecipare o meno, a quale livello: ambasciatori, incaricati d'affari. Ma per me la posizione era chiara", ha aggiunto.

"Vladimir Putin è il nuovo capo di stato della Russia. Abbiamo criticato come tutti condizioni in cui è stato rieletto qualche mese fa ma è il capo di Stato e non lo abbiamo deciso noi", così invece spiegando la prevista presenza francese alla cerimonia di inaugurazione Martin Briens, ambasciatore francese in Italia, intervenuto a Sky Tg24. "Non possiamo fare un cambio di regime, non possiamo intervenire su questo in Russia. Dunque la conclusione logica è che il nostro ambasciatore parteciperà", ha aggiunto. "Questo però non significa in alcun modo che noi siamo meno critici rispetto a quello che è successo con l'aggressione in Ucraina. Anzi, è il contrario".

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