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Guerra in Ucraina

Putin e la minaccia nucleare, quali sono i rischi per la Nato: l’analisi del generale Battisti

Il Generale Giorgio Battisti ha spiegato a Fanpage.it il possibile significato delle ultime affermazioni del Presidente russo relative a un abbassamento della soglia per l’uso di armi nucleari russe e alla consegna di armi ad alta precisione alla Corea del nord.
Generale Giorgio Battisti
Ex comandante del Corpo d'Armata di Reazione Rapida della NATO in Italia
A cura di Antonio Palma
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Il presidente russo Vladimir Putin
Il presidente russo Vladimir Putin
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Le minacce nucleari del presidente russo Putin sono “una strategia verbale che serve ad ampliare il fronte delle incertezze ad altre parti del mondo oltre all’Ucraina, in modo che l’Occidente e gli Usa debbano cercare di ampliare le proprie capacità di reazione e assumere una postura difensiva anche in altre regioni del mondo”. Così il Generale Giorgio Battisti ha spiegato a Fanpage.it il possibile significato delle ultime affermazioni del Presidente russo relative a un abbassamento della soglia per l’uso di armi nucleari e la consegna di armi alla Corea del Nord.

Generale, Putin ha parlato di una revisione della dottrina nucleare russa e di un abbassamento della soglia per l’uso di armi nucleari, cosa significa?

La dottrina nucleare russa approvata da Putin nel giugno del 2020 prevede sostanzialmente che le armi nucleari strategiche vengano usate come deterrenza e in caso di aggressione e prevede quattro possibili casi chiari. Il primo è quando la Russia ha certezza di un prossimo lancio di missili balistici contro la Federazione russa e i suoi alleati come la Bielorussia e la Corea del nord.

Il secondo caso prevede la risposta in caso di uso di armi nucleari o di distruzione di massa, come gli aggressivi chimici, contro la Russia e gli alleati. Il terzo caso è un attacco contro siti governativi o militari sensibili che possano minare le capacità nucleari di risposta delle forze russe. Il quarto è una aggressione ai territori della Federazione anche col solo uso di armi convenzionali che però possano determinare la possibilità di minare sensibilmente la capacità di resistenza del Paese. Una dottrina sostanzialmente di deterrenza e risposta ad aggressioni esterne.

Le nuove affermazioni di Putin su un abbassamento della soglia per l’uso di armi nucleari a mio parere non sono state volutamente precise proprio per creare dei dubbi e delle riflessioni occidentali. Del resto da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, Putin e i suoi principali collaboratori periodicamente affermano che possono ricorrere all’uso di armi nucleari per smentirlo poco dopo.

Io ritengo sia una forma di reazione a questo incremento della collaborazione tra Kiev e gli Usa e all’ulteriore supporto dei Paesi Ue con equipaggiamento militare e finanziamento all'Ucraina. Una reazione per dimostrare che la Russia tiene presente queste ulteriori azioni e non le subisce.

Generale Giorgio Battisti
Generale Giorgio Battisti

Ci sono reali pericoli sull’uso di armi nucleari in Ucraina?

Dire se la Russia possa usare armi nucleari, soprattutto tattiche sulle quali sono state condotte anche esercitazioni in Bielorussia, è un po’ difficile da prevedere. Soprattutto perché l’impiego di queste armi potrebbe avere conseguenze negative anche sulla Russia a causa del Fallout nucleare, cioè la ricaduta di polvere radioattiva che potrebbe colpire anche il territorio russo in base ai venti. Inoltre, se intende annettersi i quattro oblast ucraini, ci sarebbe poi una difficoltà per le truppe di avanzare in territori colpiti da armi nucleari tattiche.

Io ritengo quindi che le minacce siano frutto di una provocazione verso la Nato ma non credo ci sia una volontà di Putin di agire in questo senso anche perché l’offensiva di terra sta procedendo bene, nonostante le difficoltà.

Putin ha parlato anche di fornitura di armi ad altra precisione agli alleati, si tratta di minacce reali, che pericoli ci sono?

Ritengo che queste affermazioni di Putin di voler fornire armi agli alleati dopo la visita in Corea del Nord e Vietnam rientri in una campagna di risposta russa all’incremento dell’impegno anche qualitativo degli alleati occidentali dell’Ucraina in queste ultime settimane. Soprattutto dopo la riunione del G7, il vertice Nato in Germania e la convention in Svizzera.

Una forma di risposta per dire che anche la Russia ha in esame la possibilità di fornire armi ai Paesi alleati come la Corea del Nord. Una strategia per far capire che la Russia non sta subendo queste sanzioni e dimostrare che Mosca gode di un supporto a livello internazionale e può eventualmente intervenire anche in questa parte del mondo.

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