Putin chiede scusa per l’incidente aereo in Kazakistan: “È avvenuto nello spazio aereo russo”
Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso le proprio scuse per il tragico incidente avvenuto il giorno di Natale "nello spazio aereo russo", vicino alla città di Aktan, in Kazakistan. Il gesto è avvenuto durante una telefonata con il presidente azero Ilham Aliyev, come riportato sabato dal Cremlino. A bordo dell’aereo della Azerbaijan Airlines (Azal), si trovavano 67 persone, tra cui 5 membri dell’equipaggio. 38 di loro anno perso la vita, 29 i sopravvissuti.
Durante la conversazione, Aliyev ha sottolineato che l’aereo, un Embraer 190, aveva effettuato diversi tentativi di atterraggio presso l’aeroporto di Grozny, in Cecenia. Il capo del Cremlino ha precisato che, in quel momento, le aree della stessa Grozny, oltre Mozdok e Vladikavkaz, erano sotto attacco da parte di droni ucraini, successivamente neutralizzati dai sistemi di difesa russi.
Putin ha quindi espresso a Aliyev "profonde e sincere condoglianze alle famiglie delle vittime", e ha augurato una pronta guarigione ai feriti.
"Il capo dello Stato ha sottolineato che i molteplici fori nella fusoliera dell'aereo, le ferite subite dai passeggeri e dall'equipaggio (…) così come le testimonianze degli assistenti di volo e dei passeggeri sopravvissuti confermano l'evidenza di interferenze fisiche e tecniche esterne", ha invece affermato la presidenza azera in una dichiarazione che riassume una conversazione telefonica tra i due leader.
Nel frattempo l’Alto Rappresentante dell’Unione europea Kaja Kallas chiede un’indagine “rapida e indipendente” sull’incidente aereo. Il comitato investigativo russo ha già fatto sapere di aver avviato un'indagine ai sensi dell'articolo "Violazione delle norme di sicurezza stradale e del funzionamento del trasporto aereo".
Al momento, due rappresentanti della Procura generale dell’Azerbaigian si trovano a Grozny, dove stanno lavorando con i colleghi della Procura generale russa e del Comitato investigativo.
Le indagini sono in corso e vengono interrogati specialisti civili e militari.