Putin annette i territori occupati dell’Ucraina, Ammiraglio Di Paola: “Mossa della disperazione”
Con una cerimonia pomposa e attesa al Cremlino, il presidente russo Valdimir Putin ha firmato e annunciato l'annessione alla Federazione russa dei quattro territori ucraini occupati in Ucraina, le regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia. “Il popolo ha fatto la sua scelta” ha detto Putin riferendosi ai contestatissimi referendum organizzati dai filorussi sul posto. Con un chiaro riferimento all'Occidente e alla Nato, i presidente russo ha ricordato a tutti che "coloro che vivono in queste regioni diventano nostri cittadini per sempre". Kiev ha subito replicato presentato domanda di adesione rapida alla Nato. A Fanpage.it l’ammiraglio Gianpaolo Di Paola ha spiegato le conseguenze di questi sviluppi della Guerra in Ucraina e dei rischi connessi.
La decisione di Vladimir Putin di annettere i quattro territori ucraini è l'ultima mossa del presidente russo nella sua battaglia con l'Ucraina ma anche con l'Occidente. Cosa significa e cosa c'è da attendersi?
L'annessione dei territori ucraini alla Russia è una mossa di disperazione di Putin. Lui dichiarando questi territori parte della Madre Russia, in un momento di difficoltà come quello che sta affrontando, un domani potrà dichiarare la mobilitazione generale giustificandola con la necessità di difendere la patria, facendo leva sul sentimento patriottico del popolo russo. È chiaro che questo è il senso della sua mossa. Questo però non sarà così agevole per lui visto quello che sta succedendo, con proteste e persone in fuga dalla Russia dopo essersi rese conto di ciò che sta succedendo.
L'annessione potrebbe essere vista anche come una mossa per giustificare l'eventuale uso di armi nucleari tattiche da parte di Mosca?
Ovviamente lui spera di poter tenere questi territori conquistati perché il tentativo di capovolgere il governo ucraino è fallito, ma la campagna militare non sta andando come voleva lui. Siccome sta perdendo sul piano della campagna militare, dunque quella di Putin è una mossa preparatoria. Dice questo non è più territorio ucraino ma russo e quindi, nella misura in cui ne avrà bisogno, ha la giustificazione per dichiarare la mobilitazione generale ma, se fosse così pazzo da farlo, potrebbe anche usare misure estreme sulla base della dottrina militare difensiva russa, dicendo che stanno attaccando il territorio russo. In questo modo Putin si pone nella posizione di poter eventualmente ulteriormente scalare nel conflitto, giustificandolo con l'attacco alla madre Russia. Questa però è una mossa di un uomo che chiaramente si trova in grossa grossa difficoltà.
La reazione di Kiev all'annessione di suoi territori annunciata da Putin è stata quella di chiedere immediatamente l'adesione rapida alla Nato. L'Alleanza rischia di essere coinvolta sempre di più?
Una reazione naturale da parte dell'Ucraina. Anche io se fossi stato Zelensky avrei detto a questo punto vengo usurpato in maniera violenta e illegale di pezzi rilevanti del mio territorio e quindi chiedo di poter avere una difesa entrando nella Nato. È chiaro che una volta entrato potrebbe dire sono sotto attacco e la Nato entrerebbe in guerra contro la Russia. È questo è il problema di fondo geopolitico.
Putin nel suo discorso ha fatto riferimento di nuovo all'Occidente e i Paesi Nato, ricordando che non possono essere i padroni del mondo. È sintomo che il presidente russo vede già l'Europa e gli Usa come i veri avversari di questa guerra e non più l'Ucraina?
Putin si sta inventando tutto un quadro ideologico per giustificare quello che sta facendo. Anche con queste affermazioni spera di poter fare leva su patriottismo russo. A me fa venire in mente quello che avvenne in Italia e i discorsi che si facevano da noi prima della guerra mondiale con la creazione di un quadro distaccato dalla realtà ma per far leva sulla popolazione.
L'annessione delle zone del Donbass poterebbero essere anche una mossa preparatoria per dire che "l'operazione speciale" è conclusa e che si possa tornare al tavolo della pace?
Stante la situazione attuale, a questo punto a Putin piacerebbe questa soluzione ma il problema è che, giustamente, non sta bene agli ucraini e credo non possa star bene neanche al mondo occidentale e al mondo in generale. Il fatto che anche Paesi più vicini come Cina e l'India stiano prendendo le distanze, via via che la follia di Putin diventa sempre maggiore, è significativo. Siamo a una follia geopolitica.