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Pussy Riot entrano in politica contro Putin

L’annuncio delle due ragazze liberate a dicembre. Lo scopo è di arrivare in Parlamento.
A cura di A. P.
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Le Pussy Riot pronte a sbarcare in politica in Russia con un loro movimento e con l'obiettivo di sfidare il presidente Putin. Nadeschda Tolokonnikowa e Marija Aljochina lo avevano già preannunciato dopo la loro liberazione a dicembre dell'anno scorso, ma l'annuncio ufficiale è arrivato oggi dalla Germania nel corso di una conferenza stampa alla Berlinale. Il primo passo sarà quello costituire un'organizzazione che si chiamerà "Zona del diritto" e avrà come scopo la liberazione dei prigionieri politici russi. Del resto, come spiegano le ragazze,  il problema è ancora molto diffuso in Russia e la loro liberazione è stata solo "un modo che Putin ha trovato per ripulire la sua immagine a livello internazionale". "Tra i prigionieri politici sono pochissimi quelli che possono beneficiare dell'amnistia e uscire dal carcere. Sono circa 863 mila i prigionieri politici, soltanto un migliaio gode dell'amnistia" hanno sottolineato infatti le Pussy Riot.

Lo scopo è di entrare in Parlamento – Il passo successivo dello sbarco in politica saranno poi le elezioni nazionali in Russia con il dichiarato scopo di arrivare alla Duma, il parlamento russo. "Sì, cercheremo di entrare in Parlamento a Mosca" hanno confermato le due Pussy Riot, aggiungendo: "Combatteremo fino alla fine perché non abbiamo paura di dire la verità e di rompere il silenzio". Il principale nemico resta il Presidente Vladimir Putin che, secondo le due ragazze, è a capo di un vero e proprio regime, e che in realtà è molto debole "perché non è in grado di riconoscere i suoi errori".

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