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Psicosi attentati in Kenya: panico per un’esplosione, 1 morto nella calca

Esploso un trasformatore nell’Università di Nairobi, gli studenti temendo un attacco terroristico si sono dati alla fuga. Decine di feriti, alcuni si sono gettati dalle finestre.
A cura di Susanna Picone
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A poco più di una settimana dalla strage nel campus universitario di Garissa, in Kenya è ormai psicosi attentati. Ieri l'esplosione di un trasformatore elettrico ha scatenato il panico nell'Università di Nairobi. Dopo aver avvertito l’esplosione, intorno alle 4 del mattino terrorizzati gli studenti del campus Kikuyu, temendo un altro attacco terroristico dei miliziani islamici Shebaab, si sono allontanati dai loro alloggi e alcuni addirittura, anche a causa del blackout, si sono lanciati dalle finestre nel vuoto dal sesto piano. Le persone in fuga dal campus hanno causato la morte di uno studente e il ferimento di circa 150 giovani, calpestati dalla folla terrorizzata. Il giovane sarebbe morto cadendo dal quinto piano e piombando con la testa al suolo. Decine di persone sono state ricoverate in ospedale.

Paura in Kenya dopo l’attentato all’università di Garissa – Il Kenya è ancora sotto shock per l'attacco degli integralisti islamici somali contro l'università di Garissa, che ha fatto 148 vittime in gran parte ragazzi. Evidentemente anche ieri gli studenti di Nairobi hanno temuto che l’esplosione fosse legata a un attacco terroristico. “Abbiamo pensato di essere stati attaccati dagli Shabaab”, ha infatti raccontato uno studente. Gli stessi fondamentalisti somali, due giorni dopo il massacro al campus di Garissa, avevano minacciato il Kenya di nuovi attacchi promettendo una guerra lunga e terribile.

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