Prove di normalità a Liverpool: in cinquemila al concerto senza mascherina (ma con test anti Covid)
Prove di normalità a Liverpool, dove ieri circa cinquemila persone si sono date appuntamento al Sefton Park per partecipare al primo concerto dell'era Covid. Si è trattato un vero e proprio evento-test, in cui migliaia di giovani hanno ballato senza distanziamento né mascherine, il cui uso era facoltativo, sotto un tendone. Per accedere era necessario aver ottenuto un test negativo prima di arrivare all’ingresso e poi un ulteriore test rapido prima di entrare. Il live della band Stockport Blossoms faceva parte di un programma sperimentale sugli eventi durante la pandemia di Coronavirus lanciato dal governo di Boris Johnson e durato per tutto lo scorso weekend, con l'obiettivo di far venire meno gradualmente il divieto di assembramenti con massimo sei persone sull’onda della massiccia campagna di vaccinazioni, che sta avendo effetti positivi proprio nel Regno Uniti sia sul numero dei contagi che su quello di decessi e ospedalizzazioni.
Come riferiscono i media britannici, che raccontano con entusiasmo la scorsa notte, sembrava di essere ritornati al periodo pre-Covid, quando divertirsi con gli amici, bere una birra ascoltando musica e ballare uno attaccato all'altro, erano considerati la normalità. Tutti coloro che hanno acquistato uno degli ambiti biglietti per partecipare all'evento dovevano sostenere un test che confermasse la negatività al Covid in uno dei quattro centri individuati dalla città il giorno prima e sono stati ammessi solo coloro che hanno ricevuto risultato negativo. Gli stessi sono stati incoraggiati a sottoporsi ad un nuovo test venerdì prossimo per capire se c'è stata circolazione del virus. Al concerto erano presenti anche alcuni ricercatori che hanno preso appunti per studiare anche altri fattori come il movimento e l'interazione del pubblico, la ventilazione, la durata e il consumo di alcol. L'obiettivo è capire come i festival musicali in programma la prossima estate possono proseguire dopo il 21 giugno, quando la fase quattro della tabella di marcia per la riapertura del governo, in teoria, vedrà la fine definitiva delle restrizioni, cominciate già qualche settimana fa, quando dovrebbe cadere l'obbligo del distanziamento sociale all'aperto.
"Era semplicemente surreale", hanno detto alcuni dei presenti alla BBC. "È stato incredibilmente emozionante – ha invece aggiunto la cantautrice Zuzu, tra coloro che sono saliti sul palco -. Ho cercato di trattenermi. Ma durante l'ultima canzone non ce l'ho fatta e non mi vergogno nemmeno di ammettere di aver pianto. Ho pianto completamente. È stato fantastico". Alcuni non hanno nascosto una certa ansia nel partecipare al concerto e di ritrovarsi in mezzo alla folla dopo circa 13 mesi di emergenza Covid. Ma alla fine tutto è andato per il meglio: "Abbiamo creato un'atmosfera che poteva ricordare alle persone il 2019", hanno sottolineato gli organizzatori. E così è stato.