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Presidenza Trump

Proteste Usa contro Trump e contro i dazi in 50 Stati, con lo slogan “Giù le mani”

L’America insorge contro Trump e Musk e contro i nuovi dazi: manifestazioni in 50 Stati, con lo slogan “Giù le mani”. La risposta del presidente degli Stati Uniti: “Tenete duro. Non sarà facile, ma il risultato finale sarà storico. Renderà l’America di nuovo grande”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Negli Stati Uniti esplodono le proteste contro Donald Trump e i dazi del 10% imposti su gran parte dei prodotti che gli Usa importano dal resto del mondo, scattati alla mezzanotte di sabato ora di Washington, che rischiano di peggiorare il tenore di vita di molti cittadini. Ma il presidente americano non intende arretrare: "Tenete duro. Non sarà facile, ma il risultato finale sarà storico. Renderà l’America di nuovo grande", ha dichiarato sul suo social Truth, prima di giocare a golf, in Florida. Il tycoon ha poi aggiunto che la strategia "sta riportando posti di lavoro e aziende come mai prima", e gli investimenti sarebbero "più di 5 mila miliardi di dollari e in rapida crescita".

Gli slogan della protesta: "Giù le mani"

Al grido di "Hands Off", cioè "Giù le mani", migliaia di attivisti hanno invaso in risposta le strade di Washington, e si sono dati appuntamento sul National Mall sotto Washington Monument, a due passi dalla Casa Bianca, racconta Ansa. Lo slogan viene ripetuto nei 50 Stati Usa, con oltre 1200 manifestazioni, che si sono svolte in varie città americane, da New York a Boston, da San Francisco a Portland, da Atlanta a Chicago. E all'estero proteste sono andate in scena in vari Paesi, dal Canada al Messico, dalla Germania alla Francia, dalla Gran Bretagna al Portogallo e all'Italia, con iniziative a Londra, Parigi, Roma.

Tantissimi i cartelli contro Trump e contro Musk, raffigurati nei cartelli come nazisti: "Wake up and smell the coup" (Svegliatevi e sentite l'odore del golpe), "Trump golfs while Usa burns" (Trump gioca a golf mentre gli Usa bruciano). Le nuove tariffe hanno fatto precipitare la popolarità di Trump al 43%, la percentuale di consenso più bassa dal suo insediamento.

I manifestanti gridano in difesa delle università, della scuola, delle biblioteche pubbliche, dicono "Giù le mani "dai nostri alleati, dal Canada, dall’Ucraina, dalla Nato, dall’Unione europea, dagli scambi commerciali", Ma anche "dalla sanità, dai vaccini, dalla ricerca" , "dai posti di lavoro, dai fondi pensionistici, dal carrello della spesa". E ancora, "Giù le mani" dagli immigrati che vivono e lavorano negli Stati Uniti, ma non sono ancora regolarizzati.

Si tratta della prima protesta di massa, da quando Trump è tornato alla Casa Bianca. Una mobilitazione di tale portata non si vedeva dal 2020, da quando attivisti di ‘Black Lives Matter', si fecero sentire dopo l'omicidio di George Floyd da parte della polizia di Minneapolis.

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Le voci dei manifestanti contro Trump

Sul Mall a Washington sono arrivati migliaia di attivisti, scaricati da decine di bus provenienti da vari Stati americani. Presenti anche vari parlamentari dem, che hanno tenuto mini comizi: Jamie Raskin, Maxwell Frost e Ilhan Omar. "Questa si sta configurando come la più grande protesta di un solo giorno negli ultimi anni della storia americana", ha detto Ezra Levin, fondatore di Indivisible, uno dei gruppi che ha organizzato l'evento.

"Questa – ha aggiunto – è una manifestazione enorme che sta inviando un messaggio molto chiaro a Trump, Musk, ai repubblicani al Congresso e a tutti gli alleati del movimento Maga: non vogliamo che mettano le mani sulla nostra democrazia, sulle nostre comunità, sulle nostre scuole, sui nostri amici e sui nostri vicini".

"Questa è una mobilitazione nazionale per fermare la presa di potere più sfacciata della storia moderna", hanno spiegato gli organizzatori. "Trump, Musk e i loro compari miliardari stanno orchestrando un assalto totale al nostro governo, alla nostra economia e ai nostri diritti fondamentali, agevolati dal Congresso a ogni passo del percorso".

"Vogliono fare a pezzi l'America, chiudendo gli uffici della previdenza sociale, licenziando i lavoratori essenziali, eliminando le tutele dei consumatori e sventrando Medicaid, tutto per finanziare la loro truffa fiscale miliardaria", hanno accusato, riferendosi ai maxi tagli delle tasse della prima presidenza Trump che ora il tycoon vuole prorogare. "Stanno consegnando i soldi delle nostre tasse, i nostri servizi pubblici e la nostra democrazia agli ultra-ricchi. Se non combattiamo ora, non ci sarà più nulla da salvare", denuncia un manifestante sul Mall.

All'iniziativa hanno aderito 150 gruppi, tra cui Human Rights Campaign, il più grande gruppo di sostegno alla comunità Lgbtq, Greenpeace, il Service Employees International Union, un sindacato che rappresenta due milioni di lavoratori. Ma anche "Donne marcia", protagonista della marcia del 2017 a Washington, "Color of Change", per la difesa dei diritti civili e "Planned Parenthood Action Fund", per la libertà di scelta sulla maternità. Nella capitale si sono tenuti anche un raduno pro-Ucraina e una marcia a favore della Palestina e della libertà di parola.

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