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Proteste in Iran dopo la morte di Mahsa Amini

Proteste Iran, 4 ragazze (senza velo) rapite e imprigionate: “Combattono per la libertà delle donne”

In Iran quattro ragazze sono state rapite e portate in carcere secondo quanto hanno denunciato gli attivisti. Intanto, continuano le proteste per la morte di Mohsen Shekari, il manifestante 23enne giustiziato giovedì: prevista per domani una nuova esecuzione.
A cura di Ida Artiaco
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Continuano senza sosta le proteste in Iran, a ormai tre mesi dalla morte della 22enne curda Mahsa Amini che ha dato inizio alla più grande ondata di manifestazioni nel Paese.

Stando alle ultime notizie rese noto dal gruppo di attivisti Inclub1401 international, quattro ragazze Qashqa, cioè iraniane di origine turca, sono state arrestate e portare nel carcere di Adel Abad il 24 novembre scorso. Lo denuncia è arrivata via Telegram.

Si tratta di "4 combattenti per la libertà delle donne": Fateme Safari Rad (16 anni), le sue sorelle Ghazal Safari Rad e Sara Safari Rad, e della cugina Zahra Attai (20 anni). Le foto allegate mostrano le ragazze sorridenti e senza velo. Lo stesso gruppo ha diffuso l'immagine di un cadavere con la schiena tumefatta: si tratterebbe di un 19enne evidentemente malmenato che però, secondo la polizia iraniana, sarebbe morto suicida.

Alcune ong hanno verificato i nomi di 580 manifestanti uccisi dalle spietate forze di sicurezza di cui almeno 61 donne e 65 bambini. Secondo Amnesty International, i minori uccisi sarebbero 44.

Almeno 28 manifestanti sono stati uccisi sotto tortura. In centinaia sono stati arrestati e si trovano ora nelle carceri, torturati per confessare reati che non hanno commesso.

Mohsen Shekari
Mohsen Shekari

Intanto, ci sono state proteste in Iran per la morte di Mohsen Shekari, il manifestante 23enne giustiziato giovedì, prima dell'alba, e che è stato il primo attivista politico a subire la condanna a morte per le proteste che vanno avanti da settimane.

Ci sono state nelle ultime ore manifestazioni a Teheran, ma anche a Sanandaj, la capitale del Kurdistan iraniano, dove una manifestazione di giovani universitarie che cantavano slogan antigovernativi e invocavano "libertà" è stata repressa con la forza; sui social network sono circolati i video dell'intervento degli agenti e delle ragazze costrette a fuggire. "Ucciderò chiunque abbia ucciso mio fratello", "Morte a Khamenei", "Lo promettiamo a Mohsen, ci riprenderemo l'Iran", alcuni degli slogan risuonati, secondo gli attivisti del Consiglio nazionale della resistenza iraniana.

Per di più, sarebbe "imminente" l'esecuzione di un altro 23enne, Mahan Sedarat Madani, condannato a morte per le proteste contro il regime iraniano. Nelle ultime ore il giovane sarebbe stato trasferito nella prigione di Rajari. L'esecuzione potrebbe avvenire domani.

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