Proteste in Russia nel primo giorno di elezioni presidenziali 2024: allarmi bomba e missili ai seggi
Le prime elezioni presidenziali russe dall'invasione dell'Ucraina si stanno svolgendo in un clima di tensione e paura a causa dei numerosi atti di sabotaggio organizzati ai seggi elettorali. A San Pietroburgo, città natale di Vladimir Putin (che ha votato online), una donna ha lanciato una molotov sul tetto di una scuola che ospita un seggio elettorale. Lo riportano i media locali. Secondo la testata Fontanka, non ci sarebbero state vittime né danni e l'attentatrice è stata fermata da un passante, che l'ha consegnata alla polizia. Sempre per Fontanka, la donna avrebbe spiegato alla polizia che avrebbe agito su incarico di un certo "canale Telegram ucraino" dal quale le sarebbe stato promesso un pagamento. A lanciare la molotov, secondo quanto hanno riferito all'agenzia di stampa Tass le forze dell'ordine, sarebbe stata una studentessa di 21 anni che verrà presto interrogata dalla polizia.
Elezioni Russia 2024, vernice nelle urne a Sochi, Mosca, Voronezh e Rostov
Anche a Sochi, oltre 2.300 chilometri a sud di San Pietroburgo, è stato sabotato un seggio elettorale: come spiega Ria Novosti una donna ha versato della vernice all'interno di un'urna e a suo carico è stato aperto un procedimento ai sensi dell'articolo 141 del codice penale della Federazione Russa (ostruzione all'esercizio dei diritti elettorali o al lavoro delle commissioni elettorali).
Altre persone sono state arrestate in Russia per aver versato liquidi, tra cui inchiostro, in alcune urne. Lo ha indicato la Commissione elettorale centrale di Mosca nel primo dei tre giorni di votazioni delle presidenziali. Tutti gli "aggressori" sono stati arrestati e saranno incriminati, ha dichiarato la presidente della Commissione, Ella Pamfilova, citata dall'agenzia di stampa Interfax, precisando che tutti coloro che hanno attaccato i seggi hanno ammesso di averlo fatto "per denaro", senza essere consapevoli delle possibili conseguenze delle loro azioni. La Pamfilova ha indicato che questi tipi di incidenti rappresentano "atti di terrorismo" e ha escluso che si tratti semplicemente di "fanatismo ordinario". In precedenza, le autorità avevano reso noto che almeno cinque seggi elettorali situati a Mosca, Voronezh e Rostov avevano registrato incidenti di questo tipo.
Kiev attacca due seggi a Kherson, oblast occupato dai russi
Intanto le truppe di Kiev hanno bombardato due seggi per le presidenziali nella parte della regione di Kherson, oblast occupato dai russi e annesso illegalmente nel 2022. Lo ha comunicato la commissione elettorale locale, aggiungendo che in uno dei due seggi, a Brilevka, vi sono dei feriti. Anche Vladimir Putin si è espresso annunciando che "gli attacchi di Kiev contro la Russia non resteranno impuniti; l'Ucraina non riuscirà a rovinare le elezioni presidenziali russe". Secondo Putin, il 95% degli attacchi ucraini sono stati respinti dalle difese aeree russe.
Il voto alle elezioni presidenziali russe durerà tre giorni: 15, 16 e 17 marzo. Quattro candidati registrati dalla Commissione elettorale centrale della Federazione Russa sono in lizza per il posto di capo dello Stato: Leonid Slutsky, Nikolai Kharitonov, Vladislav Davankov e il presidente uscente Vladimir Putin. Si vota anche nelle cosiddette repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk e nella regione di Kherson, tutti oblast ucraini annessi dalla Russia nel 2022 in cui sono stati aperti oltre 1.200 seggi elettorali: è proprio in queste regioni che è più alto l'allarme per la sicurezza.