Proteste in Russia contro la mobilitazione, oltre 1.000 persone fermate: “In trincea mandateci Putin”
Sono partite in Russia le proteste contro la mobilitazione militare parziale annunciata questa mattina dal presidente Putin nel suo discorso alla Nazione.
Sono salite a oltre 1.100 le persone fermate dalla polizia durante manifestazioni svoltesi oggi in molte città russe. Lo riferisce Ovd-Info, una ong che registra le attività dell'opposizione e assiste legalmente i fermati.
I raduni, ai quali partecipano in media alcune decine di persone, sono cominciati, per motivi di fuso orario, in alcune città dell'Estremo oriente, e si sono estese alle regioni occidentali, compresa Mosca. Nella capitale sono segnalati finora due fermi.
La situazione è particolarmente tesa a Tomsk, in Siberia: come testimoniano foto e video condivisi sui social network, decine di persone, in particolare giovani, sono scesi in piazza esponendo cartelli e intonando cori, immediatamente fermati dalla polizia. Stesso scenario nella vicina Ulan-Ude e a Ekaterinburg. Anche il numero dei partecipanti sta crescendo minuto dopo minuto.
Intanto, cresce anche il numero di cittadini russi che stanno provando a lasciare il Paese.
Dopo che sono stati esauriti i biglietti aerei per le giornate di oggi e domani da Mosca verso la Georgia e la Turchia, una lunghissima coda di auto si è formata alla frontiera con la Finlandia, l'unico confine terrestre ancora aperto per i russi con i visti Schengen.
Lo segnala su Twitter il giornalista Sotiri Dimpinoudis, allegando un video delle auto in fila. Secondo il reporter la coda è lunga 35 chilometri e continua ad aumentare. La notizia arriva dopo l'annuncio della parziale mobilitazione dei riservisti fatta oggi dal presidente russo Vladimir Putin, che interessa circa 300mila cittadini.