Proteste contro il governo in Bangladesh, sale il bilancio complessivo delle vittime: almeno 300 morti
Sarebbe di almeno 300 vittime il bilancio complessivo delle proteste in Bangladesh, dopo la morte di 95 persone solo nella giornata di ieri, domenica 4 agosto, la più letale in settimane di manifestazioni antigovernative.
È quanto emerge da un conteggio dell'agenzia di stampa Agence France-Presse (Afp) basato sui rapporti della polizia, dei funzionari e dei medici degli ospedali. Il principale quotidiano in lingua bengalese, Prothom Alo, ha dichiarato infatti che almeno 95 persone, tra cui 14 poliziotti, sono morte nelle violenze.
A Dacca, la capitale del Paese, l’esercito ha imposto un coprifuoco per la prima volta dall’inizio delle proteste, iniziate a luglio nei campus universitari. Sono stati interrotti anche i servizi Internet e le piattaforme dei social media Facebook e WhatsApp non sono più disponibili.
Inizialmente le protese erano nate come manifestazioni studentesche pacifiche contro il sistema delle quote negli impieghi pubblici riservate ai familiari dei reduci della guerra di indipendenza dal Pakistan del 1971, ritenuto da molti discriminatorio in un paese dove i posti di lavoro pubblici sono pochi e molto ambiti.
Nonostante la Corte Suprema abbia alla fine del mese scorso ridimensionato il sistema delle quote, le proteste si sono estese ad altre fasce della popolazione e si sono rapidamente trasformate in una rivolta contro il governo.
I dimostranti chiedono ora giustizia per le persone uccise e le dimissioni della primo ministro Sheikh Hasina che li ha definiti ‘criminali', sostenendo la necessità di usare ‘il pugno di ferro'.
Domenica alcuni hanno preso di mira un importante ospedale pubblico nella capitale Dacca e incendiato diversi veicoli. In un'altra zona della città, la polizia ha usato gas lacrimogeni per disperdere centinaia di dimostranti che avevano bloccato una strada principale. Secondo i testimoni, sono state fatte esplodere bombe rudimentali e si sono uditi degli spari.
"Coloro che stanno protestando in strada in questo momento non sono studenti, ma criminali che vogliono destabilizzare la nazione – ha detto la premier Hasina dopo una riunione del comitato per la sicurezza nazionale. "Faccio appello ai nostri connazionali affinché reprimano questi terroristi con mano forte." Hasina governa il Bangladesh da 15 anni e a gennaio ha vinto un quarto mandato consecutivo in elezioni boicottate dai suoi principali oppositori.