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Protesta dei minatori in Sudafrica, la polizia spara e fa una strage (VIDEO)

È finito nel sangue lo sciopero dei minatori di Marikana, in Sudafrica. La polizia, per fermare le proteste, ha sparato contro la folla, sarebbero almeno 36 i morti.
A cura di Susanna Picone
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È finito nel sangue lo sciopero dei minatori di Marikana, in Sudafrica. La polizia, per fermare le proteste, ha sparato contro la folla, sarebbero almeno 36 i morti.

Il bilancio delle vittime in Sudafrica registratosi nella mattinata di giovedì, in occasione dello sciopero dei minatori, è drammatico: la polizia ha infatti fronteggiato con la forza le loro proteste e manifestazioni nella miniera di platino di Marikana, nel nordovest del Paese, a circa 100 chilometri da Johannesburg. Ha sparato sulla folla e in risultato è la perdita di decine e decine di vite umane, almeno 36 i morti secondo il sindacato dei minatori. Ci sono anche numerosi feriti e vittime tra le fila della polizia. Il massacro è stato, infatti, inevitabile quando le forze dell’ordine hanno iniziato a sparare ad altezza d’uomo, i manifestanti erano circa duemila, alcuni dei quali armati di machete e lance.

I minatori chiedono aumenti salariali – Al termine degli scontri, arrivati dopo un periodo di grande tensione, lo stesso ministro della polizia, Nathi Mthethwa, ha confermato la morte di più di 30 minatori, notizia ribadita poi anche dal ministro della Salute del governo locale. Le motivazione della protesta che ha poi avuto il suo culmine in questa strage sono relative alle condizioni di lavoro dei minatori: loro chiedono aumenti salariali (nel sito in questione lavorano oltre 3000 minatori che guadagnano in media 400 euro al mese) e denunciano lo sfruttamento da parte del governo e dell’azienda Lonmin (il terzo più grande produttore di platino al mondo) che, a sua volta, denuncia una guerra interna tra i sindacati rivali.

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