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Protesi cancerogene in Francia, parla una delle donne operate (VIDEO)

Annick ha subìto un’operazione di rimozione delle protesi cancerogene prima che scoppiasse il caso in Francia. Adesso sono 30mila le donne a rischio.
A cura di Carmine Della Pia
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Silicone cancerogeno

La testimonianza di Annick.

Silicone cancerogeno

Le protesi cancerogene prodotte in Francia potrebbero minacciare la salute di 30mila donne. Tra queste, Annick è la prima a rilasciare dichiarazioni in seguito all’emergenza dichiarata dai responsabili della sanità francesi, secondo i quali le donne che avevano subìto operazioni chirurgiche al seno con le protesi killer PIP dovranno sottoporsi alla rimozione delle stesse. “Pensavo di essere malata, i medici hanno rimosso le protesi, scoppiate due volte”, ha affermato la paziente.

La testimonianza di Annick

L’azienda francese ‘Poly implants prothèses', da cui l’acronimo PIP, produceva protesi con silicone destinato ad usi industriali. Dal 2001 sono state effettuate tantissime operazioni, e dopo le indagini avviate per la morte di due pazienti e il sospetto che otto donne possano essersi ammalate di tumore, sono in 30.000 le operate a rischio. “Quando le mie protesi si sono rotte, mi sentivo molto affaticata. Solo dopo ho capito cosa mi stesse succedendo, che fosse da ricondurre alla rottura, mi sono accorta che avevo le ghiandole gonfie, soprattutto sul seno sinistro, ero spaventata, pensavo di essere malata”, ha dichiarato Annick, tra le 30.000 pazienti operate in Francia. La donna subì la sua prima operazione nel 2004. Tre anni dopo, nel 2007, le protesi si sono rotte una prima volta, e nuovamente nel 2010. Sull’operazione al seno, la donna racconta: “Sono stata fortunata, perchè mi hanno operato e le hanno rimosse. Non si è mai sicuri di essere in salute, qualcosa potrebbe ancora succedermi, ma sono stata davvero fortunata. Alcune donne sono fortunate, i loro seni non cambiano dopo che hanno figli. Ma altre non lo sono. Chi si opera accetta le conseguenze della sua decisione, è una scelta che costa, ma hanno scelto di vivere così, è una scelta di vita”.

La prima vittima del silicone cancerogeno

La prima donna morta a causa delle protesi cancerogene è Edwige Ligoneche, 53enne, a cui nel 2007 era stato diagnosticato un tumore al seno. L’azienda PIP ha utilizzato silicone destinato ad uso industriale dal 2001 e la frode è stata scoperta solo nel marzo del 2010. Finora sono state presentate solo 1.400 denunce, su 30mila casi a rischio. Dal 2010 è nata anche un’associazione per le portatrici di protesi PIP, la ‘Porteuses de Prothèses Pip'.

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