Processo a Donald Trump: in aula Stormy Daniels, testimone chiave contro l’ex presidente USA
Stormy Daniels, il cui resoconto di un rapporto sessuale con Donald Trump dopo un torneo di golf a Lake Tahoe nel 2006 ha portato al primo processo penale della storia contro un presidente americano, ha preso la parola oggi e ha raccontato ai giurati il loro incontro e il successivo invito a cena da parte dell'attuale leader repubblicano. La pornostar, che nel 2016 ha ricevuto 130mila dollari dall'avvocato di Trump in cambio del suo silenzio, è apparsa nervosa quando ha dato inizio alla sua testimonianza, parlando così velocemente che il pubblico ministero che l'ha interrogata ha dovuto chiederle ripetutamente di rallentare. All'udienza ha assistito anche l'imputato, Donald Trump, che per tutto il tempo ha parlottato con il suo avvocato.
Dopo aver prestato giuramento, Daniels ha risposto a varie domande sulle attività lavorative da lei intraprese: danzatrice esotica, modella di nudo e quindi attrice porno. La 45enne ha rivelato di essere in procinto di terminare due libri, che usciranno il prossimo anno, poi ha parlato dell'incontro con Trump rivelando che l'uomo si presentò a lei indossando un pigiama di raso: all'epoca la donna aveva 27 anni e lavorava ancora per una compagnia di film per adulti. Trump era “vecchio quanto o di mio padre”, ha detto, e il flirt "fu molto breve". Daniels ha detto anche di aver chiesto a Trump di sua moglie, Melania, che aveva sposato l'anno prima, e lui le rispose di non preoccuparsi per lei perché "non dormivano nemmeno nella stessa stanza". La pornostar ha alluso a come lo status di Donald Trump rispetto al suo abbia creato una dinamica di potere intimidatoria, spiegando che la camera d'albergo in cui ha avuto un rapporto sessuale con il tycoon fosse stata "più grande delle sue tre case precedenti".
Ieri, intanto, Deborah Tarasoff, un'ex contabile della Trump Organization, ha testimoniato che il tycoon firmò personalmente alcuni degli assegni con cui rimborsò il suo avvocato tuttofare Michael Cohen, che aveva pagato personalmente la pornostar. Assegni mostrati anche alla giuria. La deposizione ha smentinto la tesi difensiva secondo cui Trump non era coinvolto nelle transazioni.
Di cosa è accusato Donald Trump
Donald Trump è accusato di avere falsificato le sue dichiarazioni finanziarie nel 2016 per occultare 130mila dollari pagati Stormy Daniels affinché tacesse sulla loro relazione. I capi di imputazione sono 34, i tentativi di rinviare le udienze sono falliti e questo è l'unico procedimento che potrebbe chiudersi prima del voto del 5 novembre.
Tutto ruota in particolare su un fatto già accertato e passato "in giudicato": Michael Cohen, all'epoca avvocato di Trump, pagò la pornostar e poi fu rimborsato da Trump, che fece figurare quei soldi come spese legali. Cohen è stato condannato a tre anni nel 2018 per la stessa vicenda e per avere mentito al Congresso: ora sarà uno dei testimoni chiave del processo, con la difesa che tenterà in ogni modo di screditarlo. Ha già iniziato lo stesso Trump, da par suo: "Cohen e Daniels sono due bugiardi – ha detto -, due sacchi di spazzatura".
Cosa rischia Donald Trump
Nel caso venisse condannato, Trump rischierebbe fino a quattro anni di carcere per ogni capo di imputazione, ma molti esperti escludono un esito del genere: molto probabilmente rimarrebbe libero per continuare la campagna elettorale, in attesa dell'appello. Del resto, una condanna non pregiudicherebbe il suo status di candidato – e perfino di presidente, se dovesse vincere alle prossime elezioni per la corsa alla Casa Bianca.