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Primarie repubblicane, Romney avanti nel supertuesday ma non convince

L’ex Governatore del Massachusetts si aggiudica sei Stati su dieci, compreso un testa a testa finale in Ohio con Santorum che invece vince in tre Stati. Una piccola vittoria anche a Newt Gingrich che si è aggiudicato la Georgia.
A cura di Antonio Palma
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L'ex Governatore del Massachusetts si aggiudica sei Stati su dieci, compreso un testa a testa finale in Ohio con Santorum che invece vince in tre Stati. Una piccola vittoria anche a Newt Gingrich che si è aggiudicato la Georgia.

Il favorito della vigilia Mitt Romney si aggiudica il Supermartedì delle primarie repubblicane vincendo in sei dei dieci stati in Palio ma senza assestare il colpo definitivo che avrebbe potuto spianargli la strada per la convention finale di agosto. L'ex Governatore del Massachussets si è aggiudicato la vittoria in Virginia, Vermont, Idaho, Alaska e nello Stato dove ha governato per anni, ma soprattutto in Ohio test chiave che lo ha visto avanzare di un soffio sul rivale Rick Santorum, lo scarto è stato poco più di un punto percentuale che equivale a poche migliaia di voti.

La corsa repubblicana alle presidenziali Usa di novembre resta ancora tutta aperta nonostante Romney si sia avvicinato alla soglia dei 1144 delegati utile per blindare la sua candidatura alla Casa Bianca. Santorum ha resistito aggiudicandosi tre stati, Tennessee, Oklahoma e North Dakota e soprattutto confermando la spaccatura tra l'elettorato più conservatore e quello moderato della destra americana. Anche Newt Gingrich ha avuto la sua parte aggiudicandosi l'importante Stato della Georgia, mentre nessuna vittoria per Ron Paul. Mitt Romney avanza con prudenza dunque anche se si sente fiducioso, "otterrò la nomination sono pronto a guidare il partito e il Paese verso la prosperità" ha detto ai suoi sostenitori festeggiando la vittoria.

L'analisi del voto evidenzia però una sostanziale indecisione dell'elettorato repubblicano sul candidato da sostenere visto che Romney ha vinto negli Stati a lui più congeniali, dove hanno prevalso l'appoggio dei moderati e dei mormoni, ma ha anche battuto Santorum in Alaska, uno degli Stati principali del movimento ultraconservatore del Tea Party. Non a caso Sarah Palin ha lanciato intenti bellicosi per la convention repubblicana di Tampa dicendosi pronta a scendere in pista se non uscirà un candidato forte dalle primarie repubblicane. Santorum tiene botta non tanto per i tre Stati che si è aggiudicato, ma soprattutto per il testa a testa in Ohio, Stato chiave non solo per numero di delegati, che saranno assegnati con il metodo proporzionale, ma anche perché da sempre ago della bilancia nella corsa alle presidenziali Usa. Anche Gingrich resta in corsa vincendo nello Stato che lo ha mandato al Congresso, la Georgia e sperando di fare il pieno nei prossimi appuntamenti in Alabama e Mississippi nel profondo sud americano dove la battagli sarà con Santorum.

I conteggi sono ancora in corso ma visti i risultati e le proiezioni, Romney non potrà superare la soglia fatidica del numero dei delegati, e nei prossimi appuntamenti è sfavorito proprio per lo scarso appoggio che gode tra gli ultra conservatori americani, situazione che però potrebbe favorirlo con l'elettorato indipendente alle elezioni presidenziali. La spaccatura interna nella destra  per molti analisti favorisce il Presidente in carica Barack Obama, in netta rimonta nei sondaggi, e  che in questo modo può far campagna elettorale senza preoccuparsi degli avversari intenti a scontrarsi tra di loro. Il perdurare di questo stato di indecisione potrebbe trasformare la convention di Tampa in una vera lotta all'ultimo candidato inasprendo le tensioni al'interno del partito Repubblicano.

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