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Presidenziali USA 2012

Primarie Repubblicane: Gingrich ritorna in corsa, avanti nel South Carolina

A sorpresa Newt Gingrich ha battuto con oltre dieci punti di differenza il favorito della vigilia Mitt Romney, aprendo completamente la corsa alla candidatura per la Casa Bianca dei Repubblicani. Molto più indietro gli altri due contendenti, Santorum, proclamato vincitore in Iowa, e Ron Paul.
A cura di Antonio Palma
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A sorpresa Newt Gingrich ha battuto con oltre dieci punti di differenza il favorito della vigilia Mitt Romney, aprendo completamente la corsa alla candidatura per la Casa Bianca dei Repubblicani. Molto più indietro gli altri due contendenti Santorum, proclamato vincitore in Iowa, e Ron Paul.
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Un'autentica sorpresa quella arrivata questa notte dallo Stato americano del South Carolina che ha scelto come candidato repubblicano alla Casa Bianca Newt Gingrich, ex speaker della Camera Usa e rappresentante superconservatore della destra americana. Con questo risultato è la prima volta che nei primi tre turni vincono tre candidati diversi, confermando la difficoltà di intuire gli umori dell'elettorato americano in queste primarie e le differenze sostanziali tra gli Stati. Newt Gingrich, la sorpresa di queste primarie, ha battuto il favorito della vigilia, Mitt Romney, con oltre dieci punti percentuali di differenza, molto più indietro gli altri due contendenti Santorum e Ron Paul.

Per Romney un'altra batosta dopo la notizia che la vittoria in Iowa, non è più sua per pochissimi voti a causa del riconteggio delle schede chiesto da Santorum che si è aggiudicato quel round. Per l’ex governatore del Massachusetts ora la strada sembra ancora più in salita nonostante in molti ritenevano avesse già la candidatura in tasca. A pesare sul risultato in South Carolina sicuramente l'elettorato più conservatore, ma anche l'attacco diretto di Gingrich a Romney, con una campagna costruita ad hoc per dipingere il rivale come uno speculatore arricchito e l'aperta richiesta di pubblicare i redditi non ancora esaudita da Romney. Ma molti analisti evidenziano anche la sua capacità di sollevare istinti populisti, come ha fatto con l'attacco ai media e alle tv o con le dichiarazioni contro la burocratica e socialista Europa.

Forse quello di Gingrich è stato un exploit che non avrà seguito per la sua candidatura, ma resta il fatto di aver scombussolato completamente questa corsa alla Casa bianca dei Repubblicani e la linea intrapresa dai leader del Partito che si sono apertamente schierati con Romney.  A quest'ultimo resta la sola, e peraltro esigua, vittoria nel New Hampshire e qualche delegato in più rispetto a Gingrich, ma i giochi restano tutti da fare. Il prossimo appuntamento con le urne, molto atteso, sarà in Florida il 31 gennaio, stato considerato meno conservatore ma sempre di quel sud americano molto sensibile alle provocazioni di pancia a cui è abituato Gingrich, politico vecchio modello. Lo stesso ex Presidente della Camera dei Rappresentanti, però, nel discorso della vittoria ha usato toni meno duri e più propensi alla distensione nei confronti dei rivali, a giochi di nuovo aperti per Gingrich forse sarà molto più facile percorrere anche la strada del mediatore all'interno del partito.

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