“Prigozhin voleva catturare i leader militari russi prima della rivolta della Wagner”
Il leader del gruppo paramilitare Wagner, Yevgeny Prigozhin, voleva catturare i leader militari russi nell'ambito della rivolta contro la Russia di Putin dello scorso 24 giugno. Sarebbe stato questo il piano originario dello "chef di Putin", almeno stando a quanto riporta il Wall Street Journal, che cita alcune fonti.
Secondo quest'ultime, Prigozhin avrebbe accelerato il suo piano di ribellione dopo essere venuto a conoscenza che l'intelligence sapeva della sua iniziativa. Secondo quanto riportato dal quotidiano a stelle e strisce, i sequestri avrebbero riguardato anche il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, e il generale dell'esercito Valery Gerasimov mentre entrambi erano in visita in una regione meridionale della Russia, lungo il confine con l'Ucraina.
Ma il Servizio federale per la sicurezza della Federazione Russa (FSB) ha appreso del complotto due giorni prima che avesse luogo, costringendo Prigozhin a cambiare i suoi piani all'ultimo minuto e a lanciare, secondo il rapporto, dalla base militare chiave della città di Rostov sul Don l'avanzata del mercenari della Wagner verso Mosca, poi fermata in seguito all'accordo raggiunto con il presidente bielorusso Lukashenko.
Alla domanda sul rapporto del WSJ, due fonti di sicurezza europee hanno detto alla CNN che mentre era probabile che Prigozhin avrebbe espresso il desiderio di catturare i leader militari russi, non è stato valutato se avesse un piano credibile per farlo. Ci sono state speculazioni, come le ha definite il Cremlino, sul ruolo di alti comandanti russi nell'ammutinamento iniziato venerdì notte.
Il New York Times, citando funzionari statunitensi che erano stati informati sull'intelligence americana, ha riferito in particolare che il generale Sergey Surovikin "era a conoscenza in anticipo dei piani di Yevgeny Prigozhin per ribellarsi alla leadership militare russa".
Sempre funzionari occidentali hanno detto alla CNN che non è chiaro quanto i massimi funzionari della sicurezza russa sapessero dei piani di Prigozhin, né fino a che punto li sostenessero, tacitamente o meno. "C'è ancora molta nebbia. Solo il tempo dirà quali erano esattamente le sue ragioni", ha detto una fonte.
Ad ogni modo, è il commento della stampa americana, un'eventuale conferma del coinvolgimento di Surovikin o di altri alti generali "sarebbe l’ultimo segno delle lotte intestine che hanno caratterizzato la leadership militare russa dall’inizio della guerra di Putin in Ucraina e potrebbe indicare una frattura più ampia tra i sostenitori di Prigozhin e i due principali consiglieri militari di Putin", Shoigu e Gerasimov.