Prigozhin ha già lasciato la Bielorussia e torna a impensierire Mosca: “È tornato a San Pietroburgo”
Il leader del gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin torna in Russia e torna a impensierire il Cremlino. A pochi giorni dall’esilio forzato in Bielorussia, seguito alla marcia su Mosca e alla mancata rivolta contro i vertici dell’esercito russo, infatti, Prigozhin ha già lasciato il Paese ed è tornato in Russia. A Darne conferma è stato il presidente bielorusso Alexander Lukashenko che aveva fatto da mediatore tra lo stesso Prigozhin e Putin per evitare lo spargimento di sangue a cui avrebbe condotto un colpo di stato.
Secondo Lukashenko, il fondatore e leader del gruppo di mercenari russo avrebbe lasciato nelle scorse ore il sud della Bielorussia dove si sono stabilizzate le forze Wagner e dove è in costruzione il nuovo campo base dei mercenari e si sarebbe diretto a San Pietroburgo, dove ha sede legale il suo gruppo. "Prigozhin si trova a San Pietroburgo. Non si trova sul territorio bielorusso" ha dichiarato oggi il presidente bielorusso come riportano gli organi di stampa locale.
Secondo Lukashenko, addirittura Prigozhin potrebbe essere andato a Mosca:“Per quanto riguarda Yevgeny Prigozhin, è a San Pietroburgo. Dov'è stamattina? Potrebbe essere andato a Mosca in mattinata. Non è in Bielorussia". Come riporta l’agenzia di stampa bielorussa Belta, rispondendo ai giornalisti durante una conferenza stampa, Lukashenko ha confermato che i combattenti Wagner sono nel Paese.
“Non vedo assolutamente alcun rischio derivante dal dispiegamento di Wagner all'interno della Bielorussia” ha detto infatti Lukashenko, aggiungendo: “Nonostante gli allarmismi da tutte le parti, questo non è qualcosa che possa inquietarmi. Capisco perché stanno cercando di spaventarmi. Tutti gli alleati degli Stati Uniti d'America capiscono che questa è un'unità di combattimento molto potente e non c'è quasi nessuno al mondo che può essere paragonato a loro.
“Il trasferimento della Wagner in Bielorussia non pone rischi per il Paese. Wagner e i suoi comandanti condivideranno volentieri la loro vasta esperienza con le nostre forze armate. Intendo la loro esperienza di combattimento. Quello di cui abbiamo bisogno. Si tratta di tattica, operazioni militari. Non abbasseremo la guardia dopo le dichiarazioni dei vari irrequieti Duda e Zelensky” ha concluso Lukashenko.
Mosca dal suo canto afferma di non voler seguire gli spostamenti di Prigozhin. "Il Cremlino non segue i movimenti di Yevgeny Prigozhin" ha dichiarato infatti oggi il portavoce Dmitry Peskov interpellato sulle parole del presidente bielorusso Alexander Lukashenko. "Non abbiamo né la possibilità né la voglia di seguire i movimenti di Prigozhin", ha aggiunto Peskov.