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“Il mostro di Nantes catturato in Scozia”: l’uomo arrestato non è il pluriomicida francese

Colpo di scena nella vicenda della cattura di Xavier Dupont de Ligonnès, il “mostro di Nantes” che nel 2011 sterminò la sua famiglia, fece a pezzi i corpi e li seppellì in giardino: l’uomo arrestato all’aeroporto di Glasgow non è il fuggiasco più ricercato di Francia. Il procuratore di Nantes ha parlato di “verifiche in corso sull’identità” con agenti francesi che sono in arrivo in Scozia.
A cura di Susanna Picone
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Xavier Dupont de Ligonnes, noto come il "mostro di Nantes", forse è ancora in fuga. L'uomo catturato all'aeroporto di Glasgow, appena sceso da un volo in arrivo da Parigi, non sarebbe il fuggiasco più ricercato di Francia, in fuga da otto anni, da quando cioè è stato accusato di aver sterminato la sua famiglia nel 2011 a Nantes. Il “mostro di Nantes” è sospettato di aver ucciso la moglie e i loro quattro figli. I corpi vennero fatti a pezzi e seppelliti nel giardino. La notizia comunicata ore fa è che la caccia all’uomo era finita in Scozia, col presunto pluriomicida arrestato all'aeroporto di Glasgow. Secondo quanto scritto dai media francesi, Dupont viaggiava sotto falsa identità ed era stato tradito da una segnalazione anonima. Si era detto che Xavier Dupont de Ligonnès era irriconoscibile, con il volto trasformato forse da operazioni chirurgiche. Ora è emerso che il Dna non corrisponde. I quotidiani francesi avevano aperto oggi con l'annuncio della sua cattura in prima pagina, dopo che ieri sera la polizia scozzese aveva annunciato l'arresto di un uomo su richiesta delle autorità francesi. Il procuratore di Nantes, Pierre Sennès, ha parlato di "verifiche in corso sull'identità" con agenti francesi che sono in arrivo a Glasgow.

La strage familiare compiuta dal "mostro di Nantes"

Il caso di Xavier Dupont de Ligonnes sconvolse la Francia per l'efferatezza dei delitti. Dopo la scomparsa dell'intera famiglia dalla città francese, le autorità avviarono le ricerche fino a quando vennero ritrovati dei corpi fatti a pezzi e sepolti nel giardino della villetta in cui i Dupont vivevano. Furono identificati i resti di Agnès Dupont de Ligonnès, la moglie quarantottenne dell’assassino e dei suoi quattro figli: Arthur aveva ventuno, Thomas ne aveva diciotto, Anne sedici e Benoît, il più piccolo, aveva tredici anni. Dall’autopsia emerse che tutti erano stati uccisi circa due settimane prima del ritrovamento dei resti con una carabina 22 Long Rifle e almeno due di loro con un colpo sparato alla testa.

La storia e la caccia al "mostro di Nantes"

A quel punto le autorità iniziarono a cercare il capofamiglia: Xavier Dupont de Ligonnes era stato intercettato il 14 aprile del 2011 dalla telecamera di un distributore di biglietti e, il giorno dopo, fu visto in un albergo. Poi più nulla. Subito dopo i cinque delitti del 2011, la macchina dell'uomo fu ritrovata abbandonata al Frejus e per questo per un periodo si era pensato potesse essersi rifugiato in Italia. Del caso si era occupata anche la trasmissione televisiva dedicata alle persone scomparse, “Chi l'ha visto?”.

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