Preservativi usati venivano lavati e rivenduti, la scoperta in un capannone in Vietnam

All’interno di un capannone avevano messo in piedi una vera e propria azienda con tanto di operai specializzati che svolgevano però un’attività decisamente singolare oltre che illegale: lavare e disinfettare i preservativi usati per poi rivenderli come nuovi. La scoperta shock fatta dalla polizia in Vietnam dove ora la proprietaria della struttura è stata arresta. La polizia ha fatto irruzione nel magazzino della provincia di Binh Duong, nel sud del Vietnam, con un blitz a sorpresa a seguito di una soffiata. All'interno gli agenti hanno scoperto diversi operai intenti a ripulire, rimodellare e riconfezionare i preservativi da rivendere.
Secondo quanto riportano i giornali locali, nel magazzino la polizia ha scoperto oltre 324mila preservativi usati, divisi tra quelli ancora da pulire e quelli già pronti per essere rimessi in commercio. Secondo gli inquirenti, l’attività andava avanti da tempo e dunque migliaia di preservativi sarebbero stati già immessi sul mercato e rivenduti ai consumatori ignari. La 33enne proprietaria del magazzino ha affermato di essere stata contattata da una persona sconosciuta che dopo averle proposto il lavoro le avrebbe consegnato i preservativi usati una volta al mese per riprendersi quelli puliti.
I lavoratori erano incaricati di pulire i contraccettivi di gomma lavandoli e asciugandoli prima di rimodellarli con dei dildo di legno. Una volta ripuliti e riconfezionati, i preservativi molto probabilmente erano destinati al mercato interno, la polizia sospetta che fossero forniti agli hotel e alle bancarelle dei mercatini della zona.