Portaerei Usa costretta a rapide virate per evitare attacco Houti fa cadere in mare caccia da 80 milioni

Un caccia da 80 milioni di euro è caduto da una portaerei americana e si è inabissato nei fondali del Mar Rosso. Cosa sia successo lo riporta la Cnn, l'ammiraglia avrebbe iniziato a serpeggiare tra un'onda e l'altra dopo l'allarme di un’incursione dei fondamentalisti yemeniti. In questo modo sarebbe riuscita a sfuggire a un attacco degli Houti. Mentre però adottava manovre più adatte a un motoscafo che a una portaerei, il velivolo è precipitato in mare: il pilota che era a bordo ha fatto in tempo a scendere, ferendosi leggermente. L'incidente vale 80 milioni di euro.
Dalla ricostruzione di quanto accaduto, sul ponte si trovava una squadra di marinai impegnata a trainare il pesante e costoso jet all'interno dell'hanger. Stavano utilizzando un trattore, come da prassi. Poi è scattato l'allarme di essere bersaglio di un possibile attacco yemenita, così il comandante non ha avuto altra scelta se non fare zig zag nel Mar Rosso. In questo modo però la portaerei si è prima inclinata da un lato e poi dall'altro. In poco tempo il jet che era sul ponte ha perso stabilità. Il pilota è saltato immediatamente giù e il velivolo è precipitato in acqua.
Questo attacco contro le navi sarebbe tipico degli Houti. Deve essere intercettato subito altrimenti rischia di essere troppo tardi. Così i radar americani lanciano subito l'allarme, come è successo in questo caso. La strategia utilizzata dalle navi Occidentali è quella di adottare rapide virate facendo così deviare il bersaglio. E così fortunatamente è stato: in pochi minuti le 5mila persone a bordo hanno cercato di organizzarsi, ma non hanno fatto in tempo a mette in salvo il caccia super costoso.