“Porta il velo”, suora rifiutata dalla casa di riposo per anziani in Francia
L'inflessibilità sulla laicità delle strutture pubbliche continua a far discutere in Francia dove una suora cattolica è stata rifiutata da una casa di riposo perché indossa il velo, copricapo obbligatorio nel suo ordine. Come riportano i media transalpini, è quanto accaduto in una casa di riposo per anziani di Vesoul, nell'est della Francia. Protagonista della storia infatti è una anziana suora ultra ottantenne che dopo oltre settanta anni in un convento nel dipartimento della Drôme, nel centro della Francia, era tornata nella sua regione natale, nel dipartimento dell'Alta Saona, per motivi di salute. Qui aveva chiesto di poter essere accolta da una casa di riposo per anziani pubblica, gestita dall'amministrazione della città.
La suora si era diligentemente messa in lista in vista di un posto nella struttura, fornita di appartamenti e sala mensa, ma al momento di esaminare la sua richiesta è arrivata l'amara sorpresa. La religiosa infatti ha tutti i requisiti tranne uno: il velo e l'abito. Secondo l'amministrazione locale, infatti, nessuno può entrare col capo velato né tantomeno con un abito religioso perché in contrasto con la legge francese sulla laicità. Alla sorella quindi è stata recapitata una lettera in cui le si spiega che può ottenere subito un alloggio nella struttura ma solo se rinuncia al suo abito e al velo anche se può ancora indossare una croce sotto gli abiti.
Secondo la commissione che attribuisce i posti nella casa di riposo, "per rispetto della laicità, qualsiasi segno ostentatorio di appartenenza a una comunità religiosa non può essere accettato, così da assicurare la serenità di tutti". La suora nel frattempo ha trovato ospitalità nella parrocchia locale ma la decisione ha aperto nuove polemiche sull'argomento. Il sacerdote locale, che sta assistendo la suora, nel suo bollettino parrocchiale parla di "cristianofobia", sottolineando che "il velo di una suora non è il segno di una sottomissione, ma di una consacrazione". Contattato dalla radio France Bleu Besançon, il presidente della commissione di Vesoul parla di "un caso chiuso" e spiega che la suora "non ha voluto accettare il regolamento interno che è uguale per tutti".