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Guerra in Ucraina

Ponti distrutti e campi allagati: così gli ucraini tentano di frenare l’avanzata russa

Le immagini satellitari hanno ripreso una vasta distesa di terra allagata a Nord di Kiev.
A cura di Giorgia Venturini
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Gli ucraini tentano in ogni modo di frenare l'avanzata russa nelle loro città. Come? Nei giorni scorsi hanno fatto saltare alcuni ponti impedendo così l'entrata dei soldati russi in paese e usato autobus come posti di blocco improvvisati. Ma sono tanti i metodi messi in campo, tutto per di difendere le proprie città e quartieri. Tra i tanti anche quello dei campi pieni d'acqua, come rivelano alcune immagini satellitari. Nel dettaglio, le fotografie di Planet Labs PBC, un'azienda americana, e quelle di altri ricercatori sembrano mostrare una vasta distesa di terra allagata a Nord di Kiev. A rivelare quanto sta accadendo sono alcuni analisti interpellati dal Washington Post.

I campi allagati come strategia di difesa

"Quando ti devi difendere da un esercito, cerchi di usare ciò che hai", ha affermato al giornale americano Marta Kepe l'analista della cooperazione no profit Rand Corp. E poi ha aggiunto: "Nel corso della storia, abbiamo diversi esempi in cui sono state costruite linee di fortificazione: muri, trincee, fortezze e bunker. Ma spesso dimentichiamo che si possono usare anche fiumi, paludi e linee di difesa a base d'acqua". Ed è proprio quello che gli ucraini stanno cercando di fare: i satelliti hanno ripreso intere aree allagate a Nord di Kiev, sulla riva del fiume Dnepr. Qui a poca distanza sono ferme da giorni truppe russe che, forse proprio per i campi allagati, non riescono ad avanzare. L'analista ha confermato che "l'Ucraina sta organizzando un'operazione difensiva nel proprio territorio. Sono in grado di utilizzare la loro superiore conoscenza del terreno a loro vantaggio".

Episodi simili nella storia

Nella storia sono stati i Paesi Bassi la nazione a utilizzare più delle altre questo metodo per tenere lontane gli eserciti nemici: una ricerca del 2015 ha rilevato che, dal 1500 al 2000, circa un terzo delle inondazioni nel Sud-Ovest del Paese sono state volontariamente causate durante la guerra. Una tattica però – sempre secondo lo studio – ritenuta molte volte inefficace. Ma l'esempio più noto di inondazione strategica si è verificato nel 1938: l'esercito cinese in questo modo aveva cercato di rallentare l'avanzata delle truppe giapponesi. Il piano non funzionò, anzi: l'alluvione ha devastato l'area ed è diventata nota come "il più grande atto di guerra ambientale della storia". In guerra però si usa qualsiasi risorsa a disposizione pur di rallentare l'avanzata del nemico.

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