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Polonia-Bielorussia, la battaglia al confine: idranti e lacrimogeni contro i migranti

Continua l’emergenza al confine tra Polonia e Bielorussia, dove migliaia di migranti premono per entrare in Europa e la polizia polacca risponde con idranti e lacrimogeni.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Al confine tra Polonia e Bielorussia l'emergenza umanitaria sta degenerando ora dopo ora. Da giorni migliaia di migranti sono ammassati tra i soldati di Lukashenko e le recinzioni che segnano la frontiera polacca, con i militari dall'altro lato. Si sta giocando quella che viene chiamata guerra ibrida, ma che di fatto è una battaglia sulla pelle di migliaia di persone inermi che si trovano in un limbo. L'Unione europea ha inasprito le sanzioni contro la Bielorussia, scatenando l'ira del presidente, la Polonia ha annunciato che costruirà un muro per difendere i confini ma non si sa con quali fondi. E intanto oggi è arrivata la pronuncia della Corte di Giustizia dell'Ue che condanna la politica polacca sulla magistratura, con tanto di lettera dei capigruppo del Parlamento europeo alla Commissione.

Dalla frontiera le notizie e le immagini che arrivano dimostrano la degenerazione della situazione. I migranti bloccati al confine avrebbero attaccato i militari polacchi con il lancio di sassi, bottiglie di vetro e altri oggetti, secondo quanto riporta il ministro della Difesa della Polonia. La risposta è arrivata con idranti e lacrimogeni sparati oltre le recinzioni. Sempre secondo fonti di governo polacche un soldato sarebbe rimasto ferito dopo essere stato colpito alla testa con un oggetto, riportando una frattura del cranio. Il ministero ha riferito anche che i migranti "sono stati equipaggiati con granate stordenti dai servizi bielorussi" e "le hanno lanciate verso gli agenti polacchi". Dalla Russia arriva la denuncia del ministro degli Esteri per la risposta polacca con i lacrimogeni, definita "inaccettabile" da Sergej Lavrov.

La Francia si schiera con forza contro la "messa in scena macabra e inumana" della Bielorussia, che utilizza "migliaia di migranti in difficoltà" alla frontiera con la Polonia con l'intento di spaccare l'Unione europea. Il portavoce del governo francese, Gabriel Attal, ha detto chiaramente: "Prendono migliaia di migranti in difficoltà, gli ammassano alla frontiera, realizzano loro stessi le immagini con lo scopo di dividerci, di spaccare l'Europa e spaventare gli europei". Nessuna risposta sul muro che la Polonia ha intenzione di costruire, solo "solidarietà" e una frase, in realtà, abbastanza chiara: "Nessuno può dare lezioni al Paese che sta affrontando l'emergenza".

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