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Polonia, aborto dichiarato incostituzionale anche in caso di grave malformazione del feto

La Corte Costituzionale polacca ha stabilito che gli aborti in caso di gravi malformazioni del feto sono incostituzionali. Le leggi della Polonia sull’aborto erano già tra le più severe in Europa, ma questa sentenza significherà un divieto quasi totale dell’interruzione volontaria di gravidanza. Una volta che la decisione entrerà in vigore, l’aborto sarà consentita solo in caso di stupro, incesto o se la salute della madre è a rischio.
A cura di Daniela Brucalossi
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In Polonia un severo inasprimento della legge sull'aborto. La Corte Costituzionale polacca ha stabilito che l'interruzione di gravidanza in caso di gravi malformazioni del feto è incostituzionale. Le leggi della Polonia sull'aborto erano già tra le più severe in Europa, ma questa sentenza significherà un divieto quasi totale di questa pratica. Una volta che la decisione entrerà in vigore, l’aborto sarà consentita solo in caso di stupro, incesto o se la salute della madre è a rischio.

Una proposta di riforma della legge del 1993, che consentiva l'aborto nei casi di gravi problemi dell’embrione, era stata lanciata l'anno scorso dai parlamentari di Diritto e Giustizia (Pis), il partito nazionalista al potere.  Ma il 16 aprilo scorso il Parlamento polacco, anche grazie alle proteste di migliaia di donne, aveva escluso provvisoriamente la possibilità di inasprire ulteriormente il divieto di aborto e rimandato il disegno di legge in commissione. Nelle ultime ore, la Corte Costituzionale di Varsavia si è pronunciata sul ricorso di oltre 100 parlamentari che chiedevano un giro di vite sui diritti riproduttivi delle donne.

I gruppi internazionali per i diritti umani, come Amnesty International, il Centro per i diritti riproduttivi e Human Rights Watch, si erano opposti alla posizione del governo.
"E’ una giornata triste per i diritti delle donne. Rimuovere i presupposti di legalità per quasi tutti i tipi di aborto in Polonia equivale praticamente a un divieto totale”, ha commentato su Twitter Dunja Mijatovic, commissario per i diritti umani del Consiglio Europeo.

"È disumano e spregevole costringere qualcuno a portare a termine una gravidanza, soprattutto se il feto è malformato, e il 98% degli aborti legali effettuati in Polonia fino a oggi sono dovuti a malformazioni fetali", ha detto Antonina Lewandowska, attivista polacca per la salute sessuale e riproduttiva e per i diritti umani.

A causa delle restrizioni già vigenti, ogni anno circa 200mila donne polacche sono costrette a ricorrere all’aborto clandestino, a cercare assistenza medica all’estero o a ordina le pillole abortive online, assumendole senza alcun controllo medico. Con il nuovo divieto la situazione non farà che peggiorare.

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