Poliziotta premiata al valore si suicida perché tormentata dai superiori sul lavoro
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Aveva ricevuto apprezzamenti e anche una medaglia al merito per il coraggio dimostrato in servizio dopo aver salvato una donna dall'annegamento, ma questo non l'ha sottratta da una sorta di tormento a cui era sottoposta ogni giorno dai suoi superiori sul lavoro. Sarebbe proprio quest'ultimo uno dei motivi dietro il suicidio di una poliziotta inglese e madre di due figli, la 35enne Kimberley James, trovata morta nel luglio scorso in casa. Lo ha stabilito una indagine sul decesso della donna, trovata senza vita nella sua abitazione dai familiari che erano andati a cercarla preoccupati che lei non rispondesse al telefono.
Da tempo infatti pare che l'agente fosse sotto pressione sul lavoro dove aveva lamentato a più riprese di avere un carico di lavoro enorme e che non riusciva a gestire. Secondo il racconto dei familiari, aveva raccontato che i superiori la ossessionavano con nuovi incarichi sempre più pressanti nonostante già avesse altri compiti assegnati. Per questo poco prima del gesto estremo aveva anche chiesto di essere sostituita ed affidata ad altro incarico e poi di essere addirittura trasferita. A pesare sulla scelta dell'estremo gesto però potrebbero esserci stati anche problemi familiari legati al suo divorzio imminente dopo essersi separata già da qualche tempo con il marito.