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Polizia si dimentica di intervenire su incidente, coppia muore nell’auto dopo 3 giorni di agonia in Uk

È la terribile storia di una giovane madre britannica, Lamara Bell, e del suo compagno, John Yuill, per la quale la polizia scozzese ha già chiesto scusa e sborsato un milione di sterline come risarcimento danni.
A cura di Antonio Palma
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Una coppia di coniugi è morta nell’auto incidentata in Scozia perché nessuno era intervenuto in loro soccorso nonostante una telefonata di emergenza di un passante avesse avvertito dello schianto. È la terribile storia di una giovane madre britannica, Lamara Bell, e del suo compagno, John Yuill, per la quale la polizia scozzese ha già chiesto scusa e sborsato un milione di sterline come risarcimento danni. I fatti risalgono a nove anni fa quando la coppia è rimasta per tre giorni tra le lamiere contorte dell’auto finita fuori strada sulla M9 vicino a Stirling prima dell’arrivo dei soccorsi, giunti solo dopo una nuova chiamata di emergenza.

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Come stabilito da una inchiesta, l’uomo sarebbe morto nell’immediatezza dei fatti ma la donna sarebbe potuta sopravvivere se la chiamata di emergenza fosse stata registrata correttamente. All’arrivo dei soccorsi, infatti, era ancora viva tre giorni dopo ma infine è deceduta in ospedale a causa delle ferite che l’avevano immobilizzata nella vettura accanto al corpo senza vita del consorte.

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Secondo l’inchiesta, all’origine della tragedia un errato sistema di gestione delle chiamate che ha contribuito “in modo sostanziale” al decesso delle due vittime coinvolte nell’incidente stradale. Vi è stato in pratica un "fallimento organizzativo" nelle procedure di gestione delle chiamate di emergenza da parte della polizia.

La coppia ha trascorso tre giorni nella loro Renault Clio prima di essere scoperta l'8 luglio, nonostante la polizia fosse stata precedentemente allertata dell'incidente. Il signor Yuill, 28 anni, padre di cinque figli, è stato dichiarato morto sul posto e la signora Bell, 25 anni, madre di due figli, è morta quattro giorni dopo in ospedale.

Secondo l’indagine, quel giorno la polizza era a corto di personale e un sergente anziano si era offerto volontario per rispondere alle chiamate ma non era adeguatamente formato. L’uomo aveva annotato la chiamata su un taccuino ma poi non l’avrebbe inserita nel sistema informatico e quindi non è stata intrapresa alcuna azione concreta. Il suo errore non era stato scoperto a causa di una mancanza organizzativa e di gestione della polizia locale.

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