Pochi posti letto e pazienti sempre più giovani: in Germania è allarme terapie intensive
Sempre più posti letto occupati da malati covid e pazienti sempre più giovani, per questo ora anche la Germania teme un tracollo del proprio servizio sanitario di fronte alla nuova ondata di contagi che sta colpendo il Paese. A lanciare l'allarme sono gli stessi medici tedeschi che già di fronte a una curva con una chiara fase ascendente causata dalla estesa diffusone della variante britannica del coronavirus, la scorsa settimana, avevano chiesto un ulteriore lockdown per evitare una terza ondata forte di contagi covid. Per i medici delle terapie intensive in Germania, infatti, il Paese che durante la prima ondata aveva ospitato anche pazienti delle altre nazioni come l'Italia, rischia ora di non riuscire a curare tutti i suoi pazienti covid.
Terapie intensive oltre la soglia critica in Germania
I numeri diffusi dalle autorità sanitarie di Berlino in effetti sono preoccupanti: dopo il primo cauto allentamento delle misure, infatti, il numero di pazienti covid nelle unità di terapia intensiva tedesche è nuovamente aumentato e ora sono più di 3mila i posti letto occupati, un carico analogo al picco della prima ondata della primavera del 2020 ma in una situazione di aumento dei contagi che potrebbe portare questo numero a salire rapidamente a 5.000 pazienti in poco tempo, secondo Christian Karagiannidis, presidente della Società tedesca di terapia intensiva e medicina d'urgenza.
Alta incidenza dei contagi covid
"Ci aspettiamo un rapido aumento del numero di pazienti nelle prossime settimane, poiché l'ondata di pazienti in terapia intensiva segue sempre l'ondata di infezioni di due o tre settimane", ha confermato il presidente dell'Associazione interdisciplinare tedesca per la terapia intensiva. Per i medici dunque anche se ci saranno nove misure per il calo dei contagi, gli effetti sugli ospedali si vedranno solo a fine aprile. Del resto con un'incidenza di circa 200 contagi ogni 100.000 abitanti la situazione non fa ben sperare.
In terapia intensiva sempre più giovani
Un altro dato preoccupante è l'abbassamento dell'età media dei ricoverati in terapia intensiva. Questo se da un lato è sintomo che il vaccino funziona perché la campagna vaccinale ha dato priorità ai soggetti fragili e agli anziani, dall'altro fa capire che non bisogna abbassare la guardia perché il virus e le nuove varianti colpiscono ogni fascia di età anche in maniera grave. "Possiamo già vedere nelle unità di terapia intensiva che i pazienti stanno cambiando, stanno diventando sempre più giovani", ha detto Lars Schaade, vicepresidente del Robert Koch Institute. Secondo i dati dello stesso istituto, inoltre le possibilità di sopravvivenza non sono migliori rispetto a un anno fa per i pazienti ventilati in modo invasivo: circa la metà di loro muore.
In Germania vertice per estendere il lockdown
Un allarme raccolto dalla cancelliera Angela Merkel che è pronta a prolungare il lockdown fino alla metà di aprile. La raccomandazione è contenuta in una bozza, visionata dall’agenzia Reuters, che sarà presentata oggi in videoconferenza ai leader dei vari Laender per decidere sulle prossime misure anti Covid. Secondo quanto previsto dalla bozza, il lockdown, in scadenza il 28 marzo, proseguirebbe fino al 18 aprile.