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Pistorius si difende per la prima volta in tv: “Reeva non mi vorrebbe in carcere”

In attesa della sentenza definitiva per l’omicidio della fidanzata, Oscar Pistorius ha concesso una intervista televisiva. “Se Reeva fosse viva, ha detto l’ex campione sudafricano, non vorrebbe vedermi dietro le sbarre”.
A cura di Susanna Picone
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Per la prima volta dalla morte della fidanzata l’ex atleta sudafricano Oscar Pistorius ha concesso una intervista televisiva. Parlando ai microfoni dell’emittente inglese Itv Pistorius, che è accusato di omicidio volontario e rischia 15 anni di reclusione, ha continuato a difendersi tra le lacrime e si è detto sicuro che la donna uccisa la notte di San Valentino 2013 non avrebbe voluto vederlo sprecare la sua vita in carcere. Il destino di Pistroius sarà deciso il prossimo 6 luglio, quando il giudice Thokozile Masipa emetterà la sentenza del processo in corso a Pretoria. Qualche giorno fa la famiglia dell'ex atleta ha denunciato di aver ricevuto minacce da un uomo che chiedeva soldi in cambio di prove per la difesa.

Oscar Pistorius si difende in televisione – In televisione Pistorius ha detto ancora una volta che la sparatoria nella sua casa di Pretoria non è stata premeditata. La morte di Reeva – è questa la verità dell’ex campione – è stato un tragico incidente causato dalla sua convinzione che nell’appartamento ci fosse un intruso. “Sono tornato a casa dopo le 18 e ho trovato Reeva sorridente e frizzante. Aveva cucinato un pasto romantico e apparecchiato la tavola con una candela”, ha raccontato Pistorius in tv. Dopo cena i due avrebbero chiacchierato a letto. “Quando sono andato in camera ho messo la mia arma da fuoco sul lato sinistro del letto. Poi mi sono tolto le protesi e addormentato, fino alle 3 del mattino, quando mi sono svegliato per aver sentito un rumore proveniente dal bagno. Sono stato preso dal panico pensando che qualcuno stesse entrando dalla finestra forse utilizzando una scala”, ha detto ancora Pistorius che a quel punto avrebbe preso la pistola e, credendo che Reeva fosse ancora nella stanza, le avrebbe detto di scendere e chiamare la polizia.

La ricostruzione della notte del delitto – “Tutto ad un tratto ho sentito un rumore. Pensando che qualcuno stesse per aprile la porta del bagno ho sparato quattro colpi”, ha continuato a raccontare. “Mi sono reso conto che la mia fidanzata non era nel letto, l’ho quindi cercata sul pavimento e dietro le tende, pensando che si fosse nascosta. Quando ho capito che poteva essere nel bagno, ho preso una mazza da cricket e sfondato la porta”, ha detto ancora in tv Pistorius sostenendo poi di aver visto la modella accasciata in bagno. “Era morta. C’era sangue dappertutto”, ha ricordato dicendo di averle messo un asciugamano sotto la testa. “Ho cercato di prenderla, ma c’è così tanto sangue che non riuscivo a stare in piedi. A un certo punto mi è sembrato che respirasse ancora quindi ho provato a farle la rianimazione bocca a bocca, ma c’era troppo sangue”, è il drammatico racconto dell’ex atleta.

"Vorrei aiutare le persone meno fortunate" – “Se mi fosse concessa un'opportunità di redenzione, mi piacerebbe aiutare le persone meno fortunate. Mi piace credere che, se Reeva potesse guardarmi da lassù, vorrebbe che io vivessi questo genere di vita”, ha detto ancora l’ex atleta. Nel corso del processo a Pretoria Pistorius in una delle ultime udienze si è presentato in aula senza protesi per dimostrare come riesce a muoversi senza sostegno. In primo grado era stato riconosciuto colpevole di omicidio colposo e condannato 5 anni per la morte della Steenkamp.

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