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Pistorius, nel processo d’appello il Pm attacca: “Voleva uccidere”

L’accusa punta a ribaltare la sentenza di primo grado facendo condannare l’ex atleta sudafricano per omicidio volontario.
A cura di Antonio Palma
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Oscar Pistorius voleva uccidere a prescindere che all’interno del bagno ci fosse Reeva o un ladro”, con questa tesi l’accusa nel processo di appello a carico dell'ex atleta sudafricano mira all'accusa di omicidio volontario chiedendo un sostanziale aumentando della pena per l'imputato. L'ex velocista paralimpico infatti in primo grado lo scorso anno era è stato riconosciuto colpevole di omicidio colposo nel processo per la morte violenta della sua fidanzata Reeva Steenkamp avvenuto nel giorno di San Valentino del 2013. IN quel caso il giudice aveva respinto la tesi dell’accusa di omicidio volontario dopo una lite, accettando la versione di Pistorius che ha sempre detto di aver aperto il fuoco contro la fidanzata per errore, scambiandola per un ladro.

L'accusa ora smorza il tono e parla genericamente di volontà di uccidere, ma per gli inquirenti comunque non si è trattato di un tragico incidente. Il verdetto di primo grado che ha condannato Oscar Pistorius a cinque anni di reclusione "è stato un errore”, ha dichiarato infatti il pubblico ministero Gerrie Nel, spiegando che per lui l'atleta voleva uccidere. Per questo nella prima udienza del processo d'appello davanti alla Suprema corte del Sudafrica, il pm ha ripercorso quel tragico giorno della morte di Reeva Steenkamp sottolineando i punti mai chiariti della vicenda. I cinque giudici della Corte di Bloemfontein, incaricati del caso, su questo punto sono apparsi molto puntigliosi e hanno messo più volte alle strette la difesa sui singoli dettagli.

La difesa dal suo canto ribadisce la tesi della disgrazia sottolineando che Pistorius aveva paura perché pensava ci fosse un ladro nella sua casa e quindi era in una condizione di ansia estrema certificata anche dalle perizie psicologiche. Pistorius ha preferito non assistere direttamente al dibattito in aula come gli permette la legge, ma ha seguito l’udienza in diretta tv alla casa dello zio Arnold dove sta scontando gli arresti domiciliari. Se l’accusa ribalterà la sentenza di primo grado, Pistorius potrebbe essere condannato fino a 15 anni di carcere.

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