Pistorius in isolamento e sotto stretta sorveglianza dopo il tentativo di suicidio
Da quando ha tentato il suicidio in cella, l'ex campione paralimpico Oscar Pistorius è tenuto sotto stretta sorveglianza dalle guardie del penitenziario sudafricano Kgosi Mampuru II dov'è detenuto in seguito alla condanna a 6 anni di prigione per l'omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp avvenuto il 14 febbraio del 2012. Pistorius, che ha negato di aver tentato il suicidio, è stato trasportato in ospedale con i polsi tagliati, ferite abbastanza profonde.
Sia l'atleta, sia la sua famiglia sostengono non si sia trattato di suicidio ma di incidente e le ferite trovate sul corpo se le sarebbe procurate cadendo dal letto. Nonostante le smentite, quindi, momentaneamente Oscar Pistorius viene sorvegliato a vista, per impedire che possa commettere nuovamente un atto simile. Pistorius, dal canto suo, non solo nega il suicidio, ma sostiene che tre infermiere in forza nel carcere sudafricano abbiano tentato di ucciderlo applicandogli delle medicazioni tossiche.
La difesa dell'atleta paralimpico ha dichiarato che Pistorius è molto arrabbiato a causa dell'imposizione che prevede la carcerazione in isolamento e che nel frattempo stia iniziando a soffrire di depressione. "Non può andare nella stanza per la ricreazione, in sala da pranzo o nella palestra del carcere perché deve stare lontano dagli altri detenuti, in quanto potrebbero costituire un pericolo per la sua sicurezza. Nella sua cella non c'è una televisione o una scrivania, solo uno stretto letto e null'altro. Nessuna finestra o luce naturale, vive in una cella tre metri per tre", ha denunciato una fonte anonima della difesa. Gli inquirenti titolari del caso, però, rispondono alle accuse sostenendo che il trattamento riservato a Oscar Pistorius sia assolutamente legale e rispettoso dell'ordinamento giuridico del Sudafrica".