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“Meriam in buone condizioni, le ho assicurato impegno del governo italiano”

A interessarsi del caso di Meriam, la donna cristiana prima condannata per apostasia e poi rilasciata in Sudan, è il viceministro degli Esteri Lapo Pistelli, che oggi l’ha incontrata a Khartoum.
A cura di Susanna Picone
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Un rappresentante del governo italiano ha incontrato oggi a Khartoum Meriam Ibrahim, la donna cristiana condannata a morte per apostasia e poi assolta dalla Corte d’appello del Sudan. Si tratta del viceministro degli Esteri Lapo Pistelli il quale ha spiegato di aver trovato Meriam in buone condizioni fisiche e di spirito, anche se naturalmente provata da questa esperienza. E Pistelli ha assicurato alla donna sudanese il massimo impegno del governo italiano a seguire la vicenda fino alla sua conclusione. “Abbiamo scelto la strada, che si è rivelata vincente, della discrezione e del dialogo, nel rispetto delle istituzioni e dell’ordinamento giuridico sudanesi”, così Pistelli la cui visita, secondo fonti diplomatiche, dovrebbe assicurare un contributo decisivo alla conclusione positiva della vicenda di Meriam. Nell’ambito della sua visita Pistelli ha sollevato la questione della liberazione di Meriam in tutti i suoi incontri a livello istituzionale: ha parlato della vicenda della donna sudanese con il Primo vice presidente Bakri Hassan Saleh, con il ministro degli Esteri Ali Karti e con l’assistente presidenziale Ibrahim Ghandoor. Tutti gli avrebbero manifestato disponibilità a collaborare a una positiva e celere soluzione del caso.

Italians for Darfur farà visitare la figlia di Meriam

Presto Meriam incontrerà, dopo il viceministro degli Esteri italiano, anche Antonella Napoli, la presidente di Italians for Darfur, associazione che dall’inizio sta seguendo la vicenda della 27enne. Napoli ha sottolineato la volontà di voler fare qualcosa per la piccola Maya, la figlia di Meriam nata in carcere lo scorso maggio e che potrebbe aver avuto dei problemi durante il parto perché la madre aveva le gambe incatenate: “Ho parlato con lei e Daniel (Wani, il marito, ndr), che ha tradotto per me dall'inglese all'arabo – ha fatto sapere Napoli – e ho chiesto se potevo portare con me un pediatra che visitasse Maya per capire quali siano state le conseguenze del parto e se possano in futuro impedirle di camminare. Domenica sarà una giornata importante, non solo abbraccerò Meriam, Daniel e i loro bambini ma farò in modo, se dalla visita risultasse davvero che la bimba ha riportato danni alla nascita, di aiutarli in ogni modo”.

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