Pisapia presenta “Campo aperto”: “Sarà luogo di chi ha perso la propria casa politica”
Non deve più succedere che, come è accaduto negli ultimi tre anni, "si possa pensare che parte del centrosinistra governi con la destra. Non lo voglio più vedere". Così l'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, ha parlato oggi promuovendo "Campo progressista" durante un incontro a Milano. "Credo che i leader non servano. Diventano necessariamente uomo solo a comando. Io credo nel noi non nell'io", ha aggiunto, asserendo che i leader sono "i giovani e la gente che torna all'impegno".
Pisapia ha annunciato che domani sarà diffuso un piccolo manifesto, "con un minimo comune denominatore valoriale per iniziare a fare il programma".
Il campo, ha aggoiunto, "è aperto ed è aperto a tutti quelli che vorranno essere con noi, a collaborare per allargare sempre di più lo spazio di coloro che si vogliono impegnare per una Italia migliore. Vuole essere una parte iniziale e un luogo dove tanti che hanno perso la loro casa politica un luogo dove discutere, confrontarsi e costruire, dove insieme fare un programma pieno di contenuti per rilanciare il Paese. Vuole essere proprio questo. Un punto di partenza che chiaramente vuole e deve trovare degli alleati con gli stessi valori e gli stessi principi".
L'ex sindaco di Milano non è entrato nel merito di una possibile scissione nel PD: "Sto molto attento a quello che succede perché le scissioni sono sempre divisioni di una comunità. A me piacerebbe che ci fosse una comunità unita, molto ampia, molto di sinistra, molto di centrosinistra, aperta al civismo: questo è quello per cui lavoro, non contro qualcuno, ma per qualcosa, per ricostruire un campo aperto all'interno del quale ci saranno spero tutti coloro che amano la buona politica".
"Io volevo andare in pensione ma quello che mi è scattato è vedere quanto bisogno di buona politica c'è", ha detto ancora Pisapia, spiegando che per lui questo significa fra l'altro legalità, sobrietà e rinuncia ai privilegi. Bisogna fare dei programmi dal basso "senza rottamare nessuno": "Il Pd faccia il suo congresso, Sinistra italiana faccia il suo congresso. Noi stiamo a guardare con rispetto ma chiediamo lo stesso rispetto per chi come noi chiede un campo più largo".
All'incontro era presente anche la presidente della Camera Laura Boldrini che ha parlato di "sinistra", ma non di quella che "si è distratta e ha perso la bussola": "Io vorrei una sinistra laburista. Non si può chiudere un occhio, se non due. Il problema principale sono le disuguaglianze. Che hanno molti volti, soprattutto quello sociale, poi quello territoriale, quello di genere. Io vorrei un'Italia ambientalista, europeista e solidale. Sì, bisogna saper essere anche idealisti, non mollare e non rassegnarsi al cinismo. Credere in qualche valore. E qui, in questa sala, c'è gente che non scherza e mi sento a casa". Poco prima dell'inizio dell'evento, Boldrini aveva precisato: "Non siamo qui a creare un nuovo soggetto politico. Si ragiona di buona politica, facciamo un punto su cosa si intende per politica progressista" su come risolvere i problemi della gente che non considera problemi "i congressi o le direzioni" dei partiti.