Pioggia di razzi su Israele. Hezbollah: “Ritorsione per gli attacchi con cercapersone in Libano”
Sale ancora la tensione tra Israele ed Hezbollah. Nella giornata di ieri, e nel corso dell'ultima notte, l'IDF ha condotto numerosi raid aerei prendendo di mira obiettivi militari nel sud del Libano, mentre il "Partito di Dio" ha lanciato centinaia di razzi in territorio israeliano nel tentativo di colpire le città settentrionali dello stato ebraico e la base aerea di Ramat David, vicino a Haifa: si tratta del target più lontano che il gruppo libanese abbia preso di mira in Israele dall'inizio degli scontri, nell'ottobre del 2023.
I bilancio è di tre persone israeliane rimaste lievemente ferite e gravi danni soprattutto a Beit Shearim nella valle di Jezreel, a Moreshet nel Misgav e a Kiryat Bialik, cittadine a nord di Haifa. Hezbollah ha dichiarato di aver utilizzato per la prima volta i missili Fadi 1 e Fadi 2, insieme ai razzi Katyusha, armi in grado di colpire in profondità per decine di chilometri. Il gruppo libanese ha affermato di aver colpito complessi industriali militari in risposta alle esplosioni di cercapersone e walkie-talkie dei giorni scorsi, che hanno provocato decine di morti e migliaia di feriti. "In una prima risposta" alle esplosioni, Hezbollah "ha bombardato i complessi industriali militari di Rafael" nel nord di Israele con "decine" di razzi, afferma il partito di Dio in un comunicato.
E anche l'IDF ha ammesso che gli attacchi sono spesso andati a segno: "Centinaia di migliaia di civili israeliani hanno trascorso la notte nascosti nei rifugi antiaerei, mentre raffiche di razzi volavano sopra le loro teste, alcuni colpivano le loro case, e le sirene di allarme razzi suonavano costantemente per tutta la notte".
Droni verso Israele anche dall'Iraq
Israele ha subito un attacco con droni anche dall'Iraq. Lo ha rivendicato la coalizione che riunisce una serie di gruppi filoiraniani, mentre le Forze di difesa israeliane hanno fatto sapere di avere intercettati "diversi oggetti aerei sospetti" provenienti dall'Iraq. "I combattenti della Resistenza islamica irachena – si legge in una nota – hanno colpito questa mattina una località strategica nei territori occupati usando i droni", un ‘operazione condotta "a sostegno del popolo di Gaza.
Iran, esplode una miniera di carbone: almeno 51 morti
Intanto un altro inquietante incidente si è verificato in Iran, dove almeno 51 persone sono morte nell'esplosione avvenuta in una miniera di carbone causata apparentemente da una fuga di metano. La tragedia, avvenuta a Tabas, nell'Iran orientale, ha anche provocato decine di feriti, secondo quanto riportato dalla televisione di stato iraniana. L'esplosione è avvenuta nella tarda serata di sabato, mentre circa 70 minatori erano presenti sul posto di lavoro, a 540 chilometri a sud-est di Teheran. Squadre di emergenza sono state inviate sul posto. L'incidente si aggiunge alla lista di tragedie simili avvenute negli anni nelle miniere dell'Iran. Nel 2017, un'esplosione in una miniera di carbone causò almeno 42 vittime, mentre eventi precedenti, avvenuti nel 2013 e nel 2009, provocarono rispettivamente 11 e 20 morti. Gli incidenti sono spesso attribuibili a standard di sicurezza inadeguati e a scarse capacità di risposta alle emergenze nelle regioni minerarie.