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Conflitto Israelo-Palestinese

Pioggia di missili israeliani sul Libano, quasi 500 morti, 35 sono bambini. Gli USA inviano truppe

È di almeno 492 morti e 1.200 feriti il bilancio dei bombardamenti israeliani che oggi hanno colpito la regione della Bekaa e il sud del Libano. Gli USA inviano nuove truppe in Medio Oriente e Biden annuncia: “Sto lavorando a una de-escalation”. La Farnesina: “Gli italiani lascino il Paese”.
A cura di Davide Falcioni
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È di almeno 492 morti e oltre 1.200 feriti il bilancio dei bombardamenti israeliani che oggi hanno colpito la regione della Bekaa e il sud del Libano. Lo ha confermato il ministro della Sanità libanese, Firas Abiad, come riporta L'Orient Le Jour. Tra le vittime vi sarebbero almeno 35 minori e 58 donne, in quella che costituisce la più sanguinosa escalation del conflitto tra Israele ed Hezbollah dal 2006. All'epoca, più di 1.100 libanesi furono uccisi negli attacchi dello stato ebraico, inclusi circa 250 miliziani di Hezbollah, mentre 121 soldati e 43 civili morirono sul versante israeliano, uccisi prevalentemente da attacchi missilistici condotti dal "partito di Dio".

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Netanyahu ai civili libanesi: "Toglietevi dai guai"

La tensione tra Israele ed Hezbollah non era dunque così alta da almeno 18 anni, e rischia di rimanerlo ancora a lungo. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha infatti affermato in una consultazione sulla sicurezza e sugli attacchi in Libano: "Non togliere il piede dal gas". Non solo: in una dichiarazione pubblica il leader di Tel Aviv si è rivolto alla popolazione civile libanese invitandola a mettersi in salvo: "Per favore, toglietevi subito dai guai. Una volta terminata la nostra operazione, potrete tornare sani e salvi alle vostre case", ha detto Netanyahu in un video poco dopo che l'esercito israeliano aveva annunciato di aver colpito 800 obiettivi di Hezbollah in Libano.

L'Iran: "Israele vuole scatenare una guerra in tutta la regione"

In un quadro in costante deterioramento il timore è che il conflitto in corso a Gaza e in Libano "contagi" anche altri Paesi mediorientali. Il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, ha accusato Israele di voler scatenare una guerra più ampia in tutta la regione e di tendere "trappole" per trascinarvi dentro l'Iran. Parlando in un incontro con i media, Pezeshkian ha detto che Teheran non vuole che l'attuale guerra a Gaza e gli attacchi aerei al confine Israele-Libano si estendano e ha aggiunto che, sebbene Israele insista di non volere una guerra più ampia, sta compiendo azioni che dimostrano il contrario. Pezeshkian ha citato le esplosioni di cercapersone, walkie-talkie e altri dispositivi elettronici in Libano della scorsa settimana, la cui responsabilità ha attribuito a Israele, nonché l'uccisione del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh avvenuta a Teheran, dove si trovava per il suo insediamento.

Gli USA inviano nuove truppe in Medio Oriente

E sempre nel timore di un'escalation gli Stati Uniti stanno inviando ulteriori truppe in Medi Oriente. Lo ha annunciato il portavoce del Pentagono Pat Ryder, il quale non ha fornito dettagli sul numero di truppe aggiuntive né su quali sarebbero i loro compiti. Gli Stati Uniti hanno già 40mila soldati nella regione. Il dipartimento di Stato americano ha, intanto, invitato i cittadini statunitensi a lasciare il Libano di fronte al pericolo di una ulteriore aggravamento della situazone."A causa della natura imprevedibile del conflitto in corso tra Hezbollah e Israele e delle recenti esplosioni in tutto il Libano, compresa Beirut, l'ambasciata americana esorta i cittadini statunitensi a lasciare il Libano finché le opzioni commerciali rimangono ancora disponibili", ha avvertito ieri il dipartimento.

Biden: "Sto lavorando a una de-escalation"

Intanto il presidente USA Joe Biden, che oggi riceve alla Casa Bianca il presidente degli Emirati Arabi Uniti, per la prima volta a Washington nella storia dei rapporti tra i due Paesi, ha annunciato: "Sto lavorando ad una de-escalation in Libano".

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Farnesina agli Italiani in Libano: "Lasciate il Paese"

Anche il sito Viaggiare Sicuri della Farnesina ha pubblicato un avviso: "Considerata la volatile situazione di instabilità e l'eventualità che si acuiscano ulteriormente le tensioni regionali, si ribadisce l'invito ai connazionali a rinviare i propri viaggi in Libano. Ai connazionali presenti temporaneamente nel Paese si raccomanda di partire con i voli commerciali disponibili. Alcuni voli in arrivo o in partenza dall’Aeroporto di Beirut potrebbero subire delle variazioni/cancellazioni e si invita a verificare lo stato dei voli con la propria Compagnia Aerea. Ogni spostamento nel sud del Libano e nella Valle della Beqaa resta sconsigliato: ai connazionali che si trovino ancora in tali aree si raccomanda di riconsiderare la loro permanenza".

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