Pioggia di droni su Kiev, il racconto: “Missile caduto vicino al nostro albergo, siamo provati”
"Un missile è caduto proprio a ridosso dell'albergo dove alloggiavamo. Ci hanno detto che da almeno un mese tutte le notti si ripete lo stesso copione: alle 2 scatta l'allarme aereo e comincia la pioggia di droni. Siamo oggettivamente provati da queste notti insonni".
Sono queste le testimonianza che arrivano da Kiev da due italiani, tra cui il giornalista di Fanpage.it Antonio Musella, che questa notte ha potuto vedere con i propri occhi quello che è successo nella Capitale ucraina, dove si è verificato l'ennesimo, massiccio attacco di droni, che ha causato in tutta l'omonima regione della Capitale ucraina 13 feriti e 1 morto tra cui una donna di soli 33 anni. I decessi sono stati 5 in tutto il Paese.
"L'attacco con i droni è stato particolarmente cruento, già ieri aveva provocato dei danni. Stanotte è stato anche colpito un palazzo. Ma stamattina la situazione era molto diversa, le strade erano trafficate, ma è una condizione psicologica difficile. Vivere con le sirene e spostarsi continuamente nei rifugi non è semplice. A me colpisce molto la capacità di questa popolazione di sapersi adattare anche a questa paura, portata all'estremo dopo un anno di guerra non solo dal punto di vista bellico ma anche dal punto di vista dei nervi. Nonostante questo, resta una comunità coesa", ci racconta Antonio.
A Kiev la scorsa notte c'era anche Laura Marmorale, presidente di Mediterranea Saving Humans, che insieme al suo team, tornato in Ucraina per rifornire i partner sul territorio e gli ambulatori di beni di prima necessità come tutti i mesi da circa 10 mesi, ha visto in prima persona la contraerea in azione per fermare l'attacco.
"Stanotte è successo quello che ci hanno raccontato succedere da un mese a questa parte tutte le notti. Tra le due e le cinque del mattino hanno suonato le sirene che hanno annunciato possibili attacchi aerei. Quello di stanotte è stato un attacco con droni e missili, tra l'altro uno è caduto proprio a ridosso dell'albergo dove abbiamo trovato un posto per dormire", ha raccontato.
Laura ha aggiunto che "siamo scesi nei rifugi. Lo riteniamo doveroso anche nei confronti della popolazione locale che ci ospita. Una persona del nostro gruppo si è accorta di non aver portato con sé dei medicinali, è dovuta risalire in albergo nel momento esatto in cui la contraerea ucraina ha intercettato e abbattuto dei droni, non riuscendo a farlo con un missile che poi è caduto poco distante. Abbiamo visto l'esplosione. Noi siamo qui da pochi giorni, ma siamo oggettivamente provati da queste nottate insonni. È una continua azione di terrorismo psicologico".