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Pilota si alza per controllare un guasto e precipita nel vuoto: come è potuto accadere

Lo scorso 29 luglio nel North Carolina un pilota è precipitato dal portellone di un aereo a un’altezza di 1.400 metri. Come è potuto accadere? Lo ha precisato a Fanpage.it il generale in pensione Carlo Landi.
A cura di Giorgia Venturini
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Tragedia in volo negli Stati Uniti. Lo scorso 29 luglio nel North Carolina un pilota è precipitato dal portellone di un aereo adibito al lancio di paracadutisti a un'altezza di 1.400 metri. Cosa sia successo è ancora tutto da capire. Sembrerebbe però che il pilota si sia alzato per accertarsi di un guasto al carrello, avrebbe poi perso l'equilibrio e sarebbe precipitato nel vuoto. Intanto il velivolo è stato costretto a un atterraggio di emergenza. "Si tratta di un incidente poco frequente. Possiamo presumere ora quali possono essere i motivi, non lo sappiamo con certezza", spiega a Fanpage.it Carlo Landi, il generale ora in pensione già comandante del Reparto Sperimentale Volo dell'Aeronautica militare, qualificato investigatore incidenti, e ha condotto oltre 160 seminari di sicurezza per piloti civili.

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Generale, di che tipo di velivolo si tratta?

Si tratta di un Casa 212, nella versione ottimizzata per il lancio di paracadutisti sia militari che civili. Questo tipo di aereo ha alcune peculiarità rispetto a un velivolo che trasporta passeggeri: tra queste quella di un portellone posteriore (detto in gergo rampa) dal quale si possono lanciare i paracadutisti e si possono anche imbarcare piccoli mezzi tipo auto. Nel giorno dell'incidente i due piloti erano impegnati in un lancio oppure in una fase di addestramento sul campo. Si vede dai grafici che stavano facendo delle salite molto ripide fino a circa 3mila metri. Una volta raggiunta la quota voluta i paracadutisti si lanciano. A questo punto il velivolo discende altrettanto ripidamente. L'obiettivo è fare tutto nel minor tempo per avere un risparmio economico.

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Cosa è successo?

Durante una delle fasi di atterraggio, il carrello di destra si è danneggiato. Quindi una volta in volo il pilota non sapeva delle reali condizioni del carrello, cioè quanto grave fosse il danneggiamento. Probabilmente per accertarsi della situazione, il secondo pilota s'è alzato dalla sua postazione e ha camminato fino alla rampa.Qui probabilmente si è affacciato per vedere la situazione del carrello.

Quali sono le ipotesi delle causa dell'incidente? 

La regola universale di ogni mezzo che vola è che se una porta è aperta tutti devono essere in sicurezza con le cinture oppure con una imbracatura tipo quelle da montagna che consente di muoversi rimanendo comunque vincolati all'aereo. Quindi possiamo, sulla base dei dati che conosciamo, elaborare tre ipotesi quella della rottura di tale imbracatura ovvero che sia stata montata o indossata male, o ancora che il pilota sia stato vittima di un eccesso di sicurezza che lo ha spinto a non indossare l'imbracatura. Siccome erano le due del pomeriggio e c'erano grosse masse d'aria calda, una turbolenza avrebbe potuto far perdere l'equilibrio al secondo pilota che è precipitato nel vuoto.

La traiettoria del velico prima dell'atterraggio d'emergenza: è salito e sceso rapidamente per due volte.
La traiettoria del velico prima dell'atterraggio d'emergenza: è salito e sceso rapidamente per due volte.

Ci sono anomalie su quanto accaduto?

Ci sono degli elementi su cui le autorità americane stanno già indagando: il primo è capire perché il comandante non si sia accertato che il secondo pilota non era assicurato con l'imbracatura. E ancora: durante l'atterraggio di emergenza il comandante ha precisato alla torre di controllo che a bordo erano in due. Come se non si fosse neanche reso conto che il secondo pilota era precipitato.

Capitano frequentemente questi tipi di incidenti? 

Capitano raramente e nella operazioni di soccorso. Si utilizzano elicotteri e spesso in volo si usa il verricello per calare strumenti e personale di assistenza e si apre il portellone. È necessario una ottima preparazione e soprattutto una grande disciplina mentale: se tutti i soccorritori non sono adeguatamente messi in sicurezza il pericolo di precipitare è alto.
La regola prima è che quando si apre il portellone tutti quelli che sono sul velivolo devono essere imbragati oppure seduti.
Oltre alle capacità tecniche del personale di volo deve essere preparato in quelli che si chiamano "no technical skill" , cioè gli aspetti di tipo psicologico e comportamentale che sono estremamente importanti per la sicurezza soprattutto in situazioni di alto stress. In Italia il Progetto Volare Sicuri si impegna da anni a diffondere questi concetti. Dagli incidenti bisogna imparare ad individuare e mettere in atto comportamenti che evitino che gli incidenti si ripetano.

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