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Petrolio Nigeria, Shell indagata dai pm milanesi per corruzione internazionale

Dopo Eni anche Shell nel mirino degli inquirenti italiani per il presunto giro di tangenti pagate al governo nigeriano per lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi.
A cura di Antonio Palma
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Dopo Eni, da tempo finita nel mirino dei magistrati milanesi, anche la compagnia petrolifera Shell finisce sotto inchiesta da parte dei pm italiani sulle presunte irregolarità per lo sfruttamento dei giacenti petroliferi nigeriani. Le indagini, che ipotizzano il reato di corruzione internazionale, riguardano in particolare le presunte tangenti pagate dalle due compagnie per l'acquisizione della licenza per l'esplorazione di un ricco giacimento petrolifero off-shore in Nigeria. Come rivela il Corriere della Sera, le indagini sarebbero in corso  già da tempo visto che lo scorso 17 febbraio uomini della Guardia di Finanza e collegi olandesi si sono presentati nel quartier generale di Shell a L’Aja per acquisire documenti utili ai fini investigativi. Nella stessa occasione sarebbe stata perquisita anche la casa dell’ex ministro nigeriano della Giustizia, Adoke Bello.

Per accelerare i tempi, sempre secondo il quotidiano, la Procura di Milano ha sottoscritto con la Procura Nazionale Antifrode dell’Olanda un accordo per organizzare una squadra investigativa comune sul caso. In particolare i pm milanesi contestano alla Shell la violazione della legge 231/2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti per reati commessi dai loro dirigenti nell’interesse aziendale. Nel mirino ci sarebbero  115 milioni di dollari che il gruppo Shell ha versato ad Eni come parte di un miliardo e 90 milioni di dollari pagati ufficialmente dalla compagnia italiana al governo nigeriano per lo sfruttamento del giacimento petrolifero.

La Royal Dutch Shell dal suo canto ha confermato l'inchiesta e le perquisizioni all'Aja spiegando che sono relative al giacimento Opl 245 in Nigeria e precisando di stare collaborando con le autorità giudiziarie. "La visita era relativa a Opl 245, un giacimento offshore in Nigeria da tempo oggetto di dispute con il governo federale della Nigeria", ha precisato il portavoce della compagnia, aggiungendo che "Shell sta cooperando con le autorità e verificando le accuse, che prende seriamente". Shell dà "molta importanza all'integrità del business e si aspetta che tutti i dipendenti rispettino i principi che governano il suo modo di lavorare", ha concluso il portavoce.

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