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Pestato dai bulli che lo tormentavano, Diego batte la testa e muore a scuola a 13 anni

Il ragazzino statunitense è stato pestato da due suoi coetanei a scuola dove da tempo era preso di mira dai bulli. Ha battuto la testa dopo un pugno ed è rimasto esanime, i medici ne hanno dichiarato la morte cerebrale. I genitori degli alunni protestano contro la scuola accusata di non aver fatto nulla.
A cura di Antonio Palma
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Aggredito dai due ragazzi suoi coetanei e picchiato con schiaffi e pugni fino a quando è caduto sbattendo violentemente la testa su un pilastro di cemento, così è morto a scuola a soli 13 anni Diego, un ragazzino statunitense che frequentava la Moreno Valley Landmark Middle School, nello stato della California. Un tragedia immane che ha lasciato tutti sconvolti ma ancora più tragica perché avvenuta in un luogo dove i genitori lo credevano al sicuro e cioè a scuola. Diego pare fosse da tempo vittima dei bulli che lo tormentavano quotidianamente con insulti e minacce ma erano già arrivati  anche alle mani tanto che la famiglia aveva chiesto alla scuola di intervenire. Nessuno però sembra abbia mosso un dito per risolvere il problema e il 16 settembre scorso Diego è rimasto coinvolto nell'ennesima aggressione che si è trasformata in tragedia.

Come si vede da alcuni fotogrammi di un video registrato da altri ragazzini presenti e trasmesso dalle emittenti locali, il 13enne è stato preso a pugni da due ragazzini della stessa scuola nel cortile dell'istituto davanti all'ingresso. I due lo hanno picchiano fino a quando il 13enne è caduto battendo la testa. Diego è stato soccorso e trasportato in ospedale in condizioni gravissime ma martedì i medici ne hanno dichiarato la morte cerebrale tra lo strazio dei parenti. I genitori, che hanno deciso di donare i suoi organi, ora chiedono giustizia nei confronti dei dirigenti scolastici che non sarebbero intervenuti. Ad appoggiarli centinaia di genitori che si sono radunati davanti alla scuola nelle scorse ore per protestare. “Che cosa ha fatto il distretto scolastico? Niente. Che cosa ha fatto la scuola una settimana prima quando la madre è venuta a chiedere di intervenire temendo per la vita di suo figlio? Non ha fatto niente" ha spiegato una donna ai giornali locali.

I due ragazzini coinvolti nel pestaggio, scappati subito dopo il fatto, sono stati arrestati lo stesso ​​giorno dagli uomini dello sceriffo della contea e sono ora in custodia presso una struttura minorile in attesa del processo. Inizialmente erano accusati di lesioni gravi ma ora la loro posizione è destinata ad aggravarsi.

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