Persecuzione gay in Cecenia, minacce e ritorsioni contro i giornalisti autori dell’inchiesta
In seguito alla pubblicazione dell'inchiesta sulla persecuzione di persone sospettate di essere omosessuali da parte del quotidiano ceceno Novaja Gazeta e ripresa dai media di tutto il mondo, la redazione del giornale racconta che durante una riunione svoltasi tra 24 leader religiosi e studiosi islamici alla presenza di oltre 15mila fedeli, sarebbe stata adottata una risoluzione che promette "vendetta" contro gli autori dell'inchiesta, dovunque essi si trovino. Nel comunicato stampa diffuso da Novaja Gazeta si legge: "Preoccupano la redazione non solo per l'incolumità dei singoli giornalisti, ma per quella di tutto il suo personale". I leader presenti alla riunione avrebbe dichiarato il quotidiano "nemico della nostra fede e della nostra patria" e per questo motivo hanno invitato i fedeli a vendicarsi dei giornalisti autori dell'inchiesta sulle persecuzioni contro gli omosessuali ceceni.
Nella risoluzione adottata al termine della riunione sono contenuti "inviti aperti e diretti a commettere violenza". "È chiaro che questa risoluzione incoraggia i fanatici religiosi contro i giornalisti", scrive Novaja Gazeta, denunciando un "aumento del livello di violenza nella repubblica cecena, negli ultimi tre anni", fenomeno legato, secondo il quotidiano, "alla mancanza di un'indagine completa sull'omicidio dell'ex vice premier e oppositore Boris Nemtsov, i cui mandanti non sono ancora stati individuati e consegnati alla giustizia".
"La reazione al lavoro giornalistico, espressa nell'incontro alla moschea centrale è inaccettabile per una società civile. Chiediamo alle autorità di fare tutto il possibile per evitare azioni volte a incitare odio e inimicizia nei confronti dei giornalisti, che svolgono il loro dovere professionale", concludono i giornalisti della testata nel mirino dei fanatici. Al momento, trascorso ormai qualche giorno dalla diffusione dell'inchiesta, le autorità russe non avrebbero ancora preso adeguate contromisure per accertare le persecuzioni denunciate in Cecenia.