Perché Vladimir Putin non andrà al G20 di Bali
Dopo giorni di conferme e smentite, è arrivata la decisione definitiva del Cremlino: il presidente russo Vladmir Putin non parteciperà al G20 che si terrà a Bali, in Indonesia, tra il 14 e il 16 novembre prossimi.
Il meeting avrebbe dovuto mettere Putin nella stessa stanza del presidente americano Joe Biden per la prima volta dall'invasione russa dell'Ucraina del 24 febbraio. Il numero uno di Kiev, Zelensky, invece, ha confermato che prenderà parte ai lavori ma in modalità telematica.
A guidare la delegazione di Mosca ci sarà, dunque, il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, come ha confermato l'ambasciata russa a Giacarta, anche se Yulia Tomskaya, che in ambasciata ci lavora, ha precisato che "il programma del presidente Putin è ancora in fase di elaborazione: potrebbe partecipare virtualmente".
Quali siano i motivi dell'assenza di Putin al G20 è facile intuirli. In primis, il mancato successo di quella che lui continua a definire "operazione speciale" in Ucraina. La ritirata delle sue truppe dal centro chiave di Kherson avrebbe peggiorato di molto il suo umore. Come riporta il The Sun, l'analista politico vicino al Cremlino Sergey Markov ha dichiarato che il presidente ha declinato l'invito a Bali per paura di essere assassinato dai suoi nemici.
Poco dopo la diffusione della notizia della ritirata russa da Kherson, Markov ha scritto che "c'è una grande possibilità di un tentativo di omicidio di Putin da parte dei servizi speciali di Stati Uniti, Gran Bretagna e Ucraina. Dopo la sconfitta a Kherson, lo status della Russia come grande potenza è discutibile. Faranno pressioni e chiederanno una capitolazione morbida". Markov è tra coloro che hanno duramente criticato le ultime mosse del Cremlino in Ucraina.
Ad ogni modo, la decisione di Putin di rimanere a Mosca sottolinea ancora di più l'isolamento suo e della Russia dal resto del mondo.