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Perché tra Taiwan e la Cina la tensione è alle stelle a causa della visita di Nancy Pelosi

Sarebbe attesa per le 22:20 di questa sera (le 16:20 in Italia) la rappresentante della Camera Usa Nancy Pelosi a Taiwan: la visita ha però fatto salire la tensione con la Cina i cui aerei da guerra avrebbero già sorvolato lo Stretto che la separa dall’Isola.
A cura di Ida Artiaco
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La speaker della Camera Usa, Nancy Pelosi, starebbe per arrivare a Taiwan, facendo salire alle stalle la tensione con la Cina. Pelosi, che al momento si trova a Singapore, seconda tappa del suo tour in Asia, sarebbe attesa sull'isola alle 22.20 ora locale, le 16.20 in Italia, quando dovrebbe incontrare la presidente, Tsai Ing-wen.

Taiwan ha rafforzato le misure di sicurezza a causa della minaccia di una bomba. Lo scalo interessato, secondo quanto riferisce l'agenzia ufficiale dell'isola Cna, è quello dell'aeroporto internazionale di Taoyuan. L'Ufficio di polizia aeroportuale ha riferito di aver assegnato una squadra speciale per garantire la sicurezza sulla scia della minaccia secondo cui tre ordigni esplosivi sarebbero stati collocati nell'aeroporto di Taoyuan.

Si tratta di un evento importante. Nessuna delle più alte cariche degli Stati Uniti d'America ha messo piede a Taiwan negli ultimi 25 anni e la visita di Pelosi ha già provocato una serie di dichiarazioni bellicose da parte di Pechino, che da tempo manifesta con crescente aggressività l'intenzione di arrivare a una riunificazione con Taiwan.

Le minacce della Cina in vista della visita di Pelosi a Taiwan

In particolare, il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian, ha fatto sapere che le Forze armate cinesi "non staranno a guardare", assicurando che il suo paese "prenderà sicuramente contromisure decise e forti a difesa della sovranità e integrità territoriale". Questo perché si spera che "i funzionari americani capiscano l'importanza e la sensibilità del problema e quanto possa essere pericoloso", ha aggiunto la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying

Ed in effetti, già dalle scorse ore diversi aerei da guerra delle forze armate cinesi hanno sorvolato lo Stretto di Taiwan lambendone la linea mediana, come riferiscono fonti citate dalla stampa taiwanese, secondo cui in prossimità del confine ufficioso tra la Cina continentale e Taiwan sono stazionate da ieri anche diverse navi da guerra cinesi.

Secondo fonti della Difesa dell'Isola, la permanenza di navi e aerei è inusuale e "molto provocatoria", anche nell'accresciuta situazione di tensione comportata dai sorvoli quasi quotidiani di aerei cinesi all'interno della zona di identificazione per la difesa aerea di Taiwan.

Perché la visita di Pelosi a Taiwan irrita la Cina

Il motivo di questa situazione è presto detto: la visita di Nancy Pelosi viene considerata "una violazione" della politica della Cina unica cui gli Stati Uniti hanno confermato di aderire. Era stato lo stesso presidente cinese Xi Jinping durante un colloqui telefonico con Joe Biden lo scorso 28 luglio a ribadire che "chi gioca col fuoco, finisce per bruciarsi". Ma l'inquilino della Casa Bianca aveva rassicurato affermando che gli Stati Uniti non intendono appoggiare le forze indipendentiste a Taiwan, e nemmeno modificare la propria politica nei confronti della Cina, ma solo preservare lo status quo nell'area.

I timori dell'amministrazione Usa

Il timore dell'amministrazione Biden è che addirittura Pechino possa levare in volo velivoli militari per impedire all'aereo sul quale Pelosi viaggerà di atterrare a Taipei: si tratterebbe di uno scenario estremo, carico di enormi rischi, che tuttavia i vertici militari statunitensi non possono escludere. Tanto che, secondo il quotidiano giapponese Nikkei, le forze armate Usa starebbero già spostando risorse più vicino a Taiwan in vista dell'eventuale visita.

A gettare acqua sul fuoco ci ha pensato il portavoce del Consiglio di Sicurezza della Casa Bianca, John Kirby, che ha affermato che Nancy Pelosi "non ha confermato con noi nessun programma, non deve farlo, come Speaker prende le sue decisioni, è suo diritto visitare Taiwan, altri Speaker lo hanno fatto", aggiungendo che "questa possibile visita, che ha precedenti non cambierà lo status quo" e la politica degli Usa sull'unica Cina".

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