Perché re Carlo III sarà incoronato in chiesa con una cerimonia religiosa
Il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, ormai governato da re Carlo III, incoronato ufficialmente nelle prossime ore è, di fatto, uno Stato laico. Tuttavia, il Re è automaticamente capo indiscusso della Chiesa anglicana, al punto che l’inno nazionale è il famosissimo “God save the King”, cioè “Dio salvi il Re”.
Questo spiega il fatto che la cerimonia di incoronazione sia, sostanzialmente una cerimonia religiosa, che si terrà nell’abbazia londinese di Westminster, con rito religioso celebrato dall’arcivescovo di Canterbury che ungerà il re con degli oli crismali, proprio come si faceva secoli fa.
La chiesa anglicana fu fondata quando il re Enrico VIII, nel 1534, non ebbe la dispensa papale per divorziare da Caterina D’Aragona e sposare Anna Bolena. Questo perché il pontefice aveva già concesso una dispensa la prima volta perché Caterina, poi rivelatasi sterile, era vedova del fratello di Enrico.
Per tutta risposta il Re decise di promulgare l’Atto di Supremazia e staccare la Chiesa d’Inghilterra da quella cattolica, fedele al pontefice romano. La religione anglicana, nei riti e nel credo, è molto simile a quella cattolica, ben più che a quelle protestanti, a cui spesso viene accomunata.
Questo perché il Re non aveva interesse alcuno a cambiare i fondamenti della fede, ma solo a garantirsi una maggiore autonomia politica nelle sue terre. Negli ultimi anni, comunque, la chiesa anglicana ha deviato dalle dottrine più tradizionali, ammettendo donne al sacerdozio ed assumendo posizioni molto aperte nei confronti degli omosessuali.
Re Carlo III giurerà, davanti all’arcivescovo di Canterbury, di mantenere le leggi di Dio e professare il Vangelo, nonostante abbia divorziato dalla sua prima moglie, Diana Spencer.
Giurerà sulla Bibbia, proprio come i presidenti americani, poi sarà unto sulle mani, sulla testa e sul petto. La cerimonia sarà piena di simboli religiosi, che richiameranno la croce di Cristo e lo Spirito Santo. Bisogna, comunque, dire che il potere del Re è puramente cerimoniale, perché Carlo III non avrà alcuna vera facoltà di incidere né sulla dottrina né sull’organizzazione della Chiesa anglicana, competenze interamente demandate ai vescovi.
Tutto questo nonostante quasi il venti percento della popolazione britannica si dichiari atea e gli anglicani non siano, comunque, la maggioranza dei credenti del Paese, sfiorando ma non superando il 50 percento. I cattolici sono attualmente il 10 percento circa della popolazione e un altro due percento appartiene ad altre confessioni cristiane.
Enorme il numero di musulmani nel Regno Unito, discendenti soprattutto di famiglie provenienti da ex colonie dell’impero britannico, e in particolare indiani, pakistani, egiziani: sono ben due milioni e mezzo, concentrati per quasi la metà nella sola Londra. Minoritari, ma presenti, indù, ebrei, buddhisti, sikh ed i dati danno addirittura in aumento neopagani.