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Guerra in Ucraina

Perché Putin sta facendo esercitazioni con missili ipersonici: “È in difficoltà, vuole spaventarci”

La Russia annuncia l’avvio di una esercitazione navale congiunta con Cina e Sudafrica nell’Oceano Indiano al quale parteciperà la fregata Gorshkov (con missili ipersonici). Secondo il generale Tricarico, Mosca ha bisogno di spaventare il nemico, ma il suo obiettivo, che è quello di non perdere i territori occupati in Ucraina, non può essere perseguito con minacce e missili ipersonici.
Intervista a Generale Leonardo Tricarico
Ex Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare
A cura di Chiara Ammendola
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Inizierà il prossimo 17 febbraio e durerà dieci giorni l'esercitazione navale congiunta tra Russia, Cina e Sudafrica. Mosca ha annunciato l'invio nell’Oceano Indiano, della fregata russa Admiral Gorshkov, una nave armata con missili ipersonici Zircon in grado di volare ad una velocità nove volte superiore a quella del suono. Secondo il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, l'esercitazione ha l'obiettivo di “condividere capacità e conoscenze operative” oltre che di rafforzare i rapporti tra i tre paesi.

Il generale Leonardo Tricarico, ex Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, spiega che si tratta di un modo per effettuare una sorta di dissuasione nei confronti di chi si pone o potrebbe trasformarsi in un avversario della Russia: “Putin sta mostrando, senza nascondere un po' di retorica, i muscoli – spiega il Generale a Fanpage.it – la presenza del missile ipersonico rappresenta un'insidia è vero, ma è impensabile pensare di cambiare gli equilibri del conflitto con questo sistema d'arma. I russi devono mantenere il controllo dei territori occupati, è questo è il vero obiettivo e non lo si raggiunge di certo con uno, dieci o anche cento missili Zircon”.

Generale, la Russia ha annunciato l'avvio di esercitazioni navali congiunte con Cina e Sudafrica: cosa significa? 
Le esercitazioni in genere hanno due finalità, una pratica che è quella di riprodurre delle condizioni che verosimilmente si potrebbero verificare in un confronto militare e quindi addestrare il personale a utilizzare i sistemi d'arma oltre che coordinarsi tra le varie componenti coinvolti nel conflitto. La seconda finalità, che mi pare quella preminente in questo caso, è quella che possiamo definire anche retorica, ovvero mostrare i muscoli ed effettuare una sorta di dissuasione nei confronti di chi si pone, è o potrebbe divenire un avversario.

Pur riconoscendo una componente di addestramento vera e propria che nasce alla luce della presenza di tre marine diverse con diversi mezzi e diverse tecniche, in questa esercitazione c'è un elemento di insidia, che è la presenza del missile ipersonico Zircon. Mi preme sottolineare però che non c'era bisogno di questa esercitazione per comprenderne la pericolosità: si tratta di un missile che viaggi a elevata velocità e che ha, soprattutto nell'ultima parte della traiettoria, la possibilità di compiere delle manovre diversive che ne rendono difficile l'intercettazione anche a mezzi abbastanza sofisticati e moderni.

Il Generale Leonardo Tricarico
Il Generale Leonardo Tricarico

Putin sta mostrando il suo arsenale
Io non so quanti ne abbiano i russi di questi missili ma credo che ormai i loro arsenali dovrebbero essere abbastanza sguarniti per cui non credo che con questo sistema d'arma possano pensare di cambiare gli equilibri di questo conflitto che fondamentalmente è in una condizione di stallo sul terreno. I russi dovranno tentare di mantenere il controllo dei territori occupati, anche se non ci riusciranno: è questo è il vero obiettivo e non lo si fa certo con uno, dieci o anche cento missili Zircon.

Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e la sua omologa sudafricana Naledi Pandor
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e la sua omologa sudafricana Naledi Pandor

Questa esercitazione pone anche sotto una luce diversa i rapporti tra Russia e Sudafrica che continua a dirsi neutrale
La questione Sudafrica è rimasta un po' appannata in questi mesi, e riguarda l'opinione pubblica internazionale. Si tratta di una visione abbastanza datata di fatto, che vede il paese neutrale ma anche schierato allo stesso tempo, un po' come la Cina. Usa lo stesso linguaggio cinese che non vuole disconoscere o rinnegare i rapporti con la Russia ma sta auspicando la pace.

Il Sudafrica fa parte del Brics, che comprende Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, uno schieramento che potrebbe diventare di sistema ma che non è strutturato militarmente né sembra imminente che lo diventi in risposta all'Occidente. Però sono segnali che sicuramente vanno tenuti in considerazione. È uno di quei paesi che andrebbero coinvolti in una vera e propria iniziativa di pace che all'orizzonte non c'è.

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