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Guerra in Ucraina

Perché Putin non sta usando aerei da guerra per attaccare l’Ucraina secondo gli esperti

Perché la Russia non sta usando tutta la sua forza aerea per controllare i cieli dell’Ucraina? Le possibili spiegazioni secondo gli esperti.
A cura di Enrico Tata
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Perché la Russia non ha ancora schierato tutta la sua forza aerea per controllare i cieli ucraini? Questo è uno degli interrogativi che si stanno ponendo gli esperti in merito alle strategie militari dell'esercito di Vladimir Putin. La guerra in Ucraina si sta combattendo, per il momento, soprattutto a terra e i russi avrebbero impiegato fino ad oggi soltanto 75 aerei da combattimento, riporta una stima dell'intelligence Usa citata dall'agenzia di Reuters. Un articolo di Justin Bronk, ricercatore di scienze militari al RUSI, Royal United Services Institute, il think tank più antico del mondo di difesa e sicurezza, ha proprio questo titolo: "Il misterioso caso della forza aerea russa scomparsa".

Perché Putin non sta usando la sua forza aerea in Ucraina

Secondo Bronk tutte le prime mosse dell'esercito di Putin facevano presupporre uno sviluppo diverso del conflitto. Lo studioso ricorda che il 24 febbraio, data di inizio dell'invasione dell'Ucraina, i russi avevano cominciato il conflitto seguendo un modello storicamente consolidato e cioè, tra l'altro, quello visto in molti interventi statunitensi nel mondo dalla fine della guerra fredda: i missili balistici hanno distrutto i radar per ‘accecare' l'aviazione ucraina e diverse batterie di missili terra-aria (SAM). La conseguenza logica di questi attacchi, spiega Bronk, è scritta nella storia dei conflitti bellici dal 1938 ad oggi: un attacco dell'aviazione russa per distruggere gli aerei ucraini, che invece, a tutt'oggi, ancora volano nei cieli del loro Paese.

Perché non è successo? Perché Putin non ha messo in campo tutta la potenza aerea della Russia? Bronk prova a delineare alcune possibili spiegazioni: la supremazia numerica dell'aviazione russa è schiacciante, ma presenterebbe alcuni problemi per quanto riguarda gli equipaggiamenti. I caccia russa avrebbero per esempio a disposizione, secondo l'esperto, una quantità limitata di munizioni a guida di precisione (PGM). Anni di operazioni in Siria, inoltre, dovrebbero aver ancor di più impoverito le scorte di queste tecnologie. Insomma, le forze aeree russe non avrebbero a disposizione una grande quantità di razzi guidati e quindi anche il supporto aereo agli assalti di terra diventerebbe molto complicato. In secondo luogo, ancora, occorrerebbe un'autorizzazione politica per bombardare le città con munizioni non guidate. Senza PGM, infatti, non è possibile prevedere con precisione dove cadono i razzi.

Mancanza sistemi di puntamento, fuoco amico e scarse capacità: tre spiegazioni

La mancanza di sistemi di puntamento, tuttavia, non sembra essere una spiegazione sufficiente per il mancato impiego dei caccia russi su larga scala. Un'altra spiegazione potrebbe essere una mancanza di fiducia nell'operare insieme ai missili terra-aria russi a terra. Il rischio di fuoco amico, spiega Bronk, è molto serio in mancanza di una coordinazione estremamente efficace, comunicazioni eccellenti e ottimo addestramento. Tuttavia, sostiene ancora l'esperto, non è ancora una spiegazione sufficiente: i russi, infatti, avrebbero potuto impiegare gli aerei per distruggere le basi ucraine (e non sarebbero serviti i sistemi PGM) e per alcuni obiettivi chiave istruendo i missili SAM russi a non sparare.

Una terza spiegazione, infine, riguarda le effettive capacità dei piloti russi: questi ultimi, infatti, si addestrerebbero ogni anno 100-120 ore, una media molto più bassa rispetto a quella dei loro colleghi occidentali. Uno scarso utilizzo dei caccia militari, quindi, potrebbe essere un modo per mascherare l'effettiva capacità dell'aviazione di Putin. La conclusone dello studioso, però, è che siamo solo all'inizio "di quella che potrebbe facilmente trasformarsi in una campagna prolungata. Il fatto che ci siano stati solo pochi avvistamenti confermati di sortite russe ad ala fissa sull'Ucraina non dovrebbe oscurare il fatto che le flotte di caccia russe rimangono una forza potenzialmente altamente distruttiva, che potrebbe essere scatenata contro obiettivi aerei e terrestri fissi con breve preavviso nei prossimi giorni".

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