Perché non possiamo confermare la storia dei 40 bambini decapitati da Hamas nel kibbutz di Kfar Aza
Fanpage.it risponde alla domanda dei lettori: "Hanno davvero decapitato dei bambini?".
Nelle scorse ore si è diffusa la notizia secondo cui i combattenti di Hamas avrebbero decapitato almeno 40 neonati nel kibbutz di Kfar Aza, a circa cinque chilometri a est di Gaza, nel Sud di Israele. Ad annunciarlo sono stati alcuni esponenti dello stesso esercito israeliano, intervenuti sul posto, ed anche alcuni giornalisti della stampa internazionale, invitati a testimoniare "i crimini disumani di Hamas". Ma non sembrerebbe essere esattamente così. Cerchiamo di fare chiarezza per capire cosa è effettivamente successo.
"Madri, padri, bambini, giovani famiglie uccise nei loro letti, nella sala da pranzo, nel loro giardino", ha detto alla BBC il maggiore Itai Veruv delle Forze di Difesa Israeliane, mentre le sue truppe perquisivano le case alla ricerca dei corpi delle vittime. "Non è una guerra, non è un campo di battaglia. È un massacro". Ma procediamo con ordine.
A lanciare per prima la notizia dell'uccisione di 200 civili israeliani nel kibbutz di Kfar Aza, piccola comunità agricola composta da circa 750 persone, tra cui 40 bambini che sarebbero stati decapitati, è stata una reporter di I24, canale televisivo israeliano all-news satellitare e internazionale con sede al porto di Jaffa. "Puzza di morte, questo è ciò che resta di una comunità un tempo vivace. Più di 70 terroristi armati l'hanno invasa, i loro corpi giacciono ancora a terra affinché il mondo intero possa vedere la crudeltà commessa da questi terroristi di Hamas", ha scritto Nicole Zedek, che ha anche postato sul suo account X, già Twitter, le foto realizzate a Kfar Aza.
Nell'articolo a firma di Zedek vengono riproposte le parole del generale Itai Veruv: "È qualcosa che pensavamo di poter solo immaginare, dai racconti dei nostri nonni, sui pogrom in Europa. Non pensavamo di poter rivedere certe scene, oggi. Non ho mai visto niente di simile".
A confermare la notizia della decapitazione di almeno 40 bambini nel kibbutz di Kfar Aza, è stato anche l'ambasciatore israeliano in Italia, Alon Bar, che avrebbe visionato le foto in arrivo dal luogo della strage. Lo ha fatto in una intervista a SkyTg24. Infine, è intervenuto direttamente il governo israeliano, in particolare il ministero della Difesa, che ha confermato alla Cnn di aver trovato nel kibbutz di Kfar Aza i cadaveri di bambini e neonati "decapitati". Qualche ora prima la stessa emittente americana aveva sottolineato che non aveva potuto verificare in modo indipendente i resoconti dell’IDF sui bambini uccisi nell'attacco.
Tuttavia, l'informazione relativa alla decapitazione dei bambini – nonostante le testimonianze di alcuni reporter sul posto e delle fonti militari – non ha trovato ulteriori conferme ufficiali da parte dell’esercito israeliano. A fare chiarezza è stato un altro giornalista. Oren Ziv, che scrive per il magazine progressista +972, con sede a Tel Aviv, ha spiegato su X, già Twitter, quello che è successo.
"Sto ricevendo molte domande riguardo alle segnalazioni di bambini decapitati da Hamas emerse dopo il tour dei giornalisti nel villaggio. Durante il tour non è emersa alcuna evidenza di ciò, e né il portavoce dell'esercito né i comandanti hanno menzionato tali incidenti. Durante il tour, i giornalisti hanno avuto l'opportunità di parlare con centinaia di soldati sul posto senza la supervisione del team del portavoce dell'esercito. Una reporter di I24 ha detto di aver sentito questa notizia da soldati. I soldati con cui ho parlato a Kfar Aza ieri non hanno menzionato bambini decapitati. Il portavoce dell'esercito ha dichiarato: Non possiamo confermare al momento… siamo consapevoli degli atti atroci di cui Hamas è capace. Purtroppo, Israele potrebbe usare queste false affermazioni come pretesto per intensificare i bombardamenti a Gaza e giustificare le sue azioni considerate crimini di guerra", ha spiegato.
Poco dopo anche l'agenza turca Anadolou ha fatto sapere, citando un portavoce dell'esercito israeliano, che lo stesso esercito non ha informazioni che confermino il fatto che Hamas abbia decapitato bambini. L'agenzia di stampa ha dunque chiesto conto all'esercito israeliano della notizia e una portavoce ha risposto: "Abbiamo visto la notizia, ma non abbiamo alcun dettaglio o conferma su questo".
Anche il giornalista francese Samuel Forey, che scrive per Le Monde e Le Soir, ha pubblicato un aggiornamento sull'argomento sempre su X, dopo aver visitato il kibbutz. Insistendo sul fatto che non "minimizza le atrocità commesse dai combattenti di Hamas", indica di non aver potuto verificare le decapitazioni di bambini: "Ieri ero a Kfar Aza. Nessuno mi ha parlato di decapitazioni, tanto meno di bambini decapitati, tanto meno di 40 bambini decapitati. Ho contattato due servizi di emergenza (che desiderano rimanere anonimi, poiché l'argomento è delicato), che hanno raccolto diversi cadaveri. Entrambi affermano di non aver assistito a tali abusi – senza dire che non sono esistiti".
Infine, confusione sulla vicenda è stata fatta anche dal presidente USA Joe Biden, che ha dichiarato nel pomeriggio dell'11 ottobre di aver visionato alcuni video che mostravano i bambini israeliani decapitati durante un incontro con i leader ebrei a Washington. Parole che dopo qualche ora sono state però smentite dalla Casa Bianca, costretta a fare pubblicamente marcia indietro.
Rispondendo a un giornalista del Washington Post, un portavoce della Casa Bianca ha affermato che i commenti di Biden erano basati su notizie e affermazioni del governo israeliano e sui resoconti della stampa locale, "chiarendo che i funzionari statunitensi e il presidente non hanno visto le foto né confermato tali rapporti in modo indipendente", si legge sul Post.
Nel pomeriggio del 12 ottobre il Jerusalem Post ha pubblicato un tweet in cui ha confermato la decapitazione di bambini durante l'attacco di Hamas al kibbutz di Kfar Aza, nel sud di Israele. "Il Jerusalem Post può confermare, sulla base di foto verificate, che le notizie su bambini decapitati e bruciati durante l'assalto di Hamas sono corrette. Che il loro ricordo sia di benedizione", si nel messaggio. Si attendono ancora i rapporti delle fonti indipendenti.
Infine, il 12 ottobre, dopo due giorni di dibattito infiammato sui social e non solo, sul profilo Twitter del premier israeliano sono state pubblicate tre fotografie di corpi di bambini uccisi e carbonizzati, che lo stesso Benyamin Netanyahu avrebbe mostrato al segretario di Stato Usa Anthony Blinken durante la sua visita a Tel Aviv qualche ora prima.